Intervista a Cesare Chiocchi: rievocazione storica della battaglia di Tolentino

Cesare Chiocchi, vicepresidente dell’Associazione Tolentino 815, storico della battaglia di Tolentino, rispondendo ad alcune domande ci illustra gentilmente aspetti di quella rievocazione che si svolge nei dintorni del castello della Rancia. Gli scontri interessarono, all’epoca, i territori degli attuali Comuni che sono: Tolentino, Pollenza, Macerata e Colmurano, anche se le colonne dei due eserciti transitarono o sostarono altrove nelle Marche. Secondo vari storici è considerata la prima battaglia del Risorgimento per l’indipendenza dell’Italia, come da proclama di Rimini, del 30 marzo 1815, firmato da Gioacchino Murat, che invitava gli italiani a combattere contro il nemico straniero. Ascoltiamo colui al quale venne l’idea di rievocare quell’evento.

Scena dalla battaglia di Tolentino

Quando si tenne la prima edizione? – “La nostra Associazione e la prima rievocazione della battaglia di Tolentino del 2-3 maggio 1815 sono nate nel 1996 per merito del nostro primo presidente Paolo Scisciani. L’intento era quello di riportare alla memoria della popolazione la battaglia avvenuta nel nostro territorio 181 anni prima. Da allora fino a oggi ci sono state 24 rievocazioni che hanno ricordato, al numeroso pubblico che assiste allo spettacolo, lo scontro tra l’esercito del re di Napoli Murat e l’esercito comandato dal generale  austriaco Federico Bianchi. La rievocazione si è sempre fatta di sabato e domenica, mentre i convegni storici solamente la mattina del sabato”.

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Cavalleria nella battaglia di Tolentino

he cosa è una rievocazione storica? – “Gli inglesi per primi inventarono la rievocazione storica e la chiamarono Living History, ossia storia viva o rivivere la storia. Ed è così. Rievocare un fatto storico realmente accaduto e rievocarlo nello stesso luogo possibilmente nella stessa data di allora e nella stessa modalità e costume o uniforme di allora. Generalmente chi rievoca non è uno storico ma un dilettante della storia. Lo fa per passione. La rievocazione ha però un aspetto didattico perché gli spettatori dello spettacolo rievocativo per lo più non lo conoscono o lo conoscono in superficie. Le associazioni rievocative durante la rievocazione spiegano passo passo cosa stia succedendo e perché. Poco prima che lo spettacolo storico cominci spiegano cosa sia successo prima dell’evento storico. E quando la rievocazione è giunta al termine racconterà tramite un giornalista o un rappresentante della associazione quali saranno le conseguenze del fatto storico rievocato”.

A cosa serve una rievocazione principalmente? – “A tener vivo il passato di una comunità, a conoscere chi eravamo noi, tanti e tanti anni fa, perché una comunità vive per il suo presente proiettato nel futuro ma anche nel ricordo del suo passato”.

Quali scorci e aspetti sono stati evidenziati nei vostri convegni e pubblicazioni? – “Ai nostri convegni vengono invitati per lo più storici che scrivono libri e tengono convegni sul periodo ottocentesco del ventennio napoleonico. Principalmente imperniati sulla battaglia di Tolentino in ogni suo aspetto e sulla figura di Murat. Dal 2015 abbiamo allargato il campo di esplorazione storica. Per il bicentenario su progetto del defunto nostro presidente abbiamo fatto una rievocazione con più convegni perché abbiamo rievocato l’intera campagna militare di Murat fino a Occhiobello (Rovigo) dove Murat non riuscì a superare il ponte sul Po che collegava allora la Romagna al Veneto. Quindi furono fatti convegni a Occhiobello, Rimini, Cesenatico, Tolentino e Pizzo Calabro dove Murat morì nell’ottobre del 1815, fucilato. L’ultimo nostro convegno trattava sugli effetti della sconfitta di Murat a Tolentino all’interno del Congresso di Vienna. Da questi due convegni sono usciti gli ultimi nostri libri. Nella seconda parte dell’ultimo trattiamo di armi del periodo napoleonico, medicina e chirurgia nei campi di battaglia primo Ottocento”.

Campi della battaglia di Tolentino

Sono state approfondite anche questioni medico-sanitarie e di armamenti? – “Durante il ventennio napoleonico la Francia e l’Impero asburgico erano all’avanguardia nell’ambito della medicina e durante le battaglie, sia nell’esercito austriaco che in quello del francese Murat, si usava la chirurgia di urgenza. Si operava un’amputazione in una stalla a un centinaio di metri dal campo di battaglia. Dottori che in breve tempo passavano da una estrazione di pallottola a una ferita da fuoco o una amputazione braccia o gamba. Noi mentre i rievocatori montano le tende vediamo che il personaggio medico monta il banco dei suoi attrezzi di lavoro fuori dalla tenda e spiega agli spettatori della rievocazione ogni strumento medico che si usava allora. La tenda del medico e quella dove si smontano e rimontano le armi sono quelle che più affascinano le persone che passano tra una tenda e l’altra dei due eserciti”.

Castello della Rancia

Chi sono i rievocatori? – “I rievocatori sono appassionati di storia di un periodo ben definito. Ci sono rievocatori dell’antica Roma, del periodo medioevale fino ad arrivare a quelli che rievocano eventi bellici delle due guerre mondiali. Nel caso nostro rappresentano il ventennio napoleonico. Ogni gruppo raffigura un battaglione di una città e veste una copia precisa della uniforme che si usava due secoli fa. Battaglioni di fanteria, cavalleria, artiglieria, etc. Durante la simulazione della battaglia esegue perfettamente gli ordini impartiti dal comandante. Insomma fa esattamente quello che avrebbe fatto un soldato due secoli fa. Sa caricare e sparare con la sua arma: pistola, fucile o cannone. Queste persone provengono da battaglioni di rievocazione da tutta Italia e anche da Austria e Repubblica Ceca. Il numero maggiore fu di 400 nel 2015 mentre nell’ultima ce ne furono 300. L’acquisto dell’uniforme e dell’arma (escluso il cannone) è a carico loro”.

Interno Palazzo Bezzi

Cosa si pensa della vostra opera? – “La cittadinanza tolentinate non ha una opinione univoca sulla nostra rievocazione. Dopo tanti anni di rappresentazioni dobbiamo sempre mettere nei due giorni cose nuove come sfilata di tamburini ottocenteschi, il gioco della palla al bracciale, la cena al castello con menù marchigiano del tempo della battaglia e altro. Noi non ne guadagniamo un euro e dedichiamo il nostro tempo gratuitamente. La gente spesso non lo capisce ma andiamo avanti lo stesso.

Tolentino 815 come tutte le associazioni storiche ha solo due problemi. Trovare sponsor (che sono pochi) e aiuti finanziari da Comune e Regione (che sono sempre più ridotti). Il secondo problema e trovare nuovi soci innamorati della Storia che possono darci una mano specialmente nell’allestire le rievocazioni, nel partecipare agli inviti di altre associazioni spesso al nord o al sud. E per chi lavora è difficile essere presente a manifestazioni così lontane. Il problema si pone quando il nostro gruppo di cavalleggeri è invitato ad altre rievocazioni storiche”.

Il sito internet di riferimento è: www.tolentino815.it .

Eno Santecchia

22 novembre 2024

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