Qualche anno fa ho raccontato un po’ del salumificio “Tre Torri”, ora il signor Adino Fontana mi riferisce di due eventi positivi accaduti negli ultimi anni. In tempi di guerre e crisi non mi sembra davvero poco raccontare di positività.
Era il pomeriggio di lunedì 4 settembre 2023, il 9 e 10 successivo si sarebbe tenuta la festa del ciauscolo e del salame spalmabile a Sarnano, organizzata dalla CNA di Macerata. Adino era in ufficio, la segretaria gli passò la telefonata di un signore che aveva chiamato diverse altre volte. Era il signor Flavio Vai dell’Onas (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi), ma Adino non sapendo di cosa si trattasse, rispose in maniera vaga per prendere tempo. Lui chiese: “Signor Fontana possiamo venire ad assaggiare il Casserotto?”. Replicò: “Ma come avete fatto a trovarlo?” – “L’abbiamo trovato, e se lei ce lo farà assaggiare la prossima settimana verremo da lei”. Adino ha immaginato che si trattasse di qualcuno che assaggiasse i salumi. Mentre Adino ci pensava, l’altro aggiunse: “Questa settimana non possiamo venire perché saremo presenti alla festa del ciauscolo a Sarnano”. Comprese che era una questione interessante per l’azienda e gli disse: “Se volete assaggiarlo, venite prima di sabato da me”. “Va bene – ribatté l’uomo – troveremo il tempo per venirci”.
Il giovedì di quella stessa settimana Flavio Vai si presentò da solo. È il responsabile regionale dell’Onas e l’unica scuola che prepara questi assaggiatori è a Cuneo. Quel sodalizio cerca prodotti di nicchia, una volta conosciuti ma che con il tempo si sono persi, un esempio è la coppa di testa di Ostra, alla quale si aggiunge il pecorino grattugiato: sono rimaste solo due famiglie a prepararla. Adino chiese: “Perché siete venuti a cercare noi?” Flavio rispose: “Siete i primi ad avere insaccato un salame nella tela di lino”. Un riscontro “stagionato” risale al volume “Il buon paese” di Slow Food edito nel 1994. A pagina 221, parlando di Montecosaro, c’è un articolo che dice “Il salumificio di Adino Fontana si segnala per la produzione di insaccati marchigiani (ciavuscoli, salsicce di carne e di fegato, salame del tipo fabrianese e in particolare il salame Casserotto).
Questo salume dalla forma insolita (assomiglia a un piccolo prosciutto) ha avuto “origine” dal seguente curioso aneddoto. Da piccolo Adino conobbe un anziano di nome Pio che ogni tanto andava a pescare le anguille nel vicino torrente Asola. L’energico vecchietto raccontava al nonno di Adino che i salami più buoni li preparava un contadino che aveva il terreno a ridosso del Cassero, la parte più alta di Montecosaro. Quell’agricoltore per insaccare non usava i budelli naturali del maiale, ma dei sacchetti di stoffa di lino, pianta tessile una volta coltivata anche nella provincia maceratese. Così Adino nel 1990-91 iniziò a produrre il Casserotto. Un salume che ha la curiosa forma del prosciutto. Adino aveva dedicato prodotti ad alcuni luoghi rilevanti di Montecosaro. E per quel “nuovo” salume scelse il nome del Cassero, un bel giardino pubblico situato nel punto più alto di Montecosaro, da dove si può spaziare su di un un panorama unico a (quasi) 360 gradi sulla vallata del Chienti, oltretutto godendo di una naturale ventilazione d’aria.
Flavio Vai prese un Casserotto e lo portò al festival “Tipicità”, evento sulle eccellenze marchigiane tenutosi a Fermo dal 9 all’11 marzo 2024. Qui una commissione composta da chef, assaggiatori e altri esperti in materia hanno dato un giudizio molto positivo al Casserotto. Il 25 maggio 2024 all’Abbadia di Fiastra, organizzato dalla Regione Marche c’è stata la prima Rassegna dei prodotti della norcineria marchigiana, evento mirato a far conoscere le piccole produzioni locali di vario genere. Sono stati presenti Flavio e una rappresentanza della “Tre Torri”. Adino ha creato una bella etichetta e un porta salame di legno che esalta il prodotto ed è utile per tagliarlo. Ci sono buone possibilità che il Casserotto possa diventare un salume tipico di Montecosaro, riconosciuto come unico in tutto il mondo: un PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali). L’interlocutore si augura che questo salume “ritrovato”, voglia essere prodotto anche da altri nel territorio di Montecosaro, sperando sia fonte di lavoro e soddisfazione.
Dopo il lavoro a casa Fontana la passione è il calcio. Nel 2008, insieme con David Seghetta e altri appassionati, i Fontana hanno fondato la “Vigor Montecosaro” una squadra di calcio che partì dalla terza categoria. Si giocava nel campo di terra battuta adiacente il paese, esistente da prima dell’ultima guerra. Tanto che, dopo la Liberazione, ci giocarono anche i soldati polacchi. In tutti questi anni, il campo a ogni elezione comunale, era il più importante motivo di vittoria o sconfitta, a seconda se si prometteva un miglioramento Non se n’era mai fatto nulla, finché circa quattro anni fa l’amministrazione del prof. Reano Malaisi decise di sistemarlo con erba sintetica. Grazie a ciò quella squadra, in sedici anni, ha ottenuto diverse promozioni fino a quest’anno che è approdata in Promozione. Nel 2023-2024 La Vigor Montecosaro ha battuto le altre 64 squadre marchigiane; quindi la squadra non è solo salita di categoria, ma ha vinto anche la prestigiosa Coppa Marche.
Il marchio “Tre Torri” è stato vicino alla compagine sportiva come sponsor. Tutto ciò ha creato un certo orgoglio sportivo in tutto il paese, soprattutto nei ragazzini locali che prima non potevano trovare qualcosa di cui gioire. Adino conclude con una frase molto significativa che denota il suo profondo amore per Montecosaro: “Lo spirito di sacrificio e la voglia di fare sono le uniche via percorribili nell’arco della nostra vita, per poter ottenere qualche successo del quale possano trarre beneficio anche i meno fortunati”.
Eno Santecchia
6 novembre 2024