Quel che accade inaspettato è come un fulmine a ciel sereno: non te lo aspetti e ti scuote e ti sconvolge. Parli con un caro amico e poi, dopo un paio di giorni, ti chiama il fratello… e gli chiedi: “Nazzareno come sta?” (aveva subito un investimento ma, operato, si era ristabilito) “Nazzareno non c’è più” prima non capisci, poi realizzi e non ti raccapezzi. Il fulmine ti è cascato vicinissimo.
Ci vuole a riprendersi… giorni e giorni e ogni tanto il pensiero va all’amico scomparso. Da anni collaborava con La rucola; si era appassionato alla storia del popolo Piceno e voleva farlo risorgere, togliendo quel velo che lo aveva nascosto alla storia per secoli. Ogni scoperta erano lunghe telefonate che terminavano sempre con la sua frase: “Rpòrta, rpòrta tutto!” nel senso che i tasselli scoperti si incastravano perfettamente tra loro e la storia dei Piceni emergeva sempre più chiara.
Nazzareno non era da voli di fantasia ma consultava testi antichi (a volte, rarissimi, li acquistava) con meticolosità, poi tirava le somme, ne redigeva articoli sempre interessanti. Aveva persino fatto realizzare monili e spade picene a un artigiano e li mostrava durante le sue numerose e seguite conferenze. Il suo desiderio era realizzare un libro sui Piceni e c’era riuscito. Titolo “Storia dei Piceni e di Loro Piceno”. La prima presentazione sarebbe stata a Pollenza… non è giunto in tempo, il fato glielo ha impedito, abbiamo provveduto noi ma non è stata la stessa cosa. Addio caro amico.
Fernando
7 ottobre 2024