Sono aperte le iscrizioni per partecipare a un’impresa ambiziosa: “Repertorio di parole voci suoni immagini per la nuova estetica”. Si tratta del corso operativo di Ingegneria Umanistica del Minimo Teatro diretto da Maurizio Boldrini. Da ottobre 2024 a giugno 2025 due classi di allievi, una in presenza e l’altra per via telematica, si dedicheranno a studiare, elaborare, e pubblicare, un repertorio che possa essere riferimento costitutivo di una nuova estetica.
Qual è il senso di questa scelta così radicale e coraggiosa? – Maurizio Boldrini: “Ingegneria umanistica già da anni surclassa modi e strumenti dell’estetica contemporanea. Ora si tratta di dare una prima organica sistemazione alle nostre ricerche perché possano essere ulteriormente indicative per noi e per chi sarà dotato di analoga avvedutezza. È un compito urgente perché le azioni umane invece che progredire sono sempre più pericolose e soggette a credenze e deformazioni concettuali. Si pensa per immagini e parole, se queste sono fasulle le azioni sono disumanizzante”.
E la funzione dell’arte, della poesia? – Maurizio Boldrini: “Artisti, poeti, architetti, scienziati, cineasti, ecc. sono tutti pronti a combinare parole, materiali, immagini, però chi tra loro è capace di astenersi momentaneamente dal comporre per tentare di edificare un repertorio di materie e strumenti meno logoro di quello in adozione da secoli? Nessuno che abbia il coraggio di trattare una sola parola per riflettere il senso, per analizzare se essa sia un trucco, o peggio un disastro concettuale per azioni ancor più disastrose e irreparabili”.
E le voci, i suoni, le immagini? – Maurizio Boldrini: “Viviamo in una bolgia acustica, le voci sono sempre più forti, sgradevoli, oppure di una falsa cordialità copiata da sceneggiate televisive. L’orrido manifestarsi delle voci ormai appare come ambiente naturale di relazione. Anche le arti della voci sono disarmanti. La musica, a eccezione di alcuni artisti che conosco, sarebbe soltanto da spegnere, invece è invasiva in ogni luogo. Le immagini sono ridotte a un vorticoso esibizionismo, velocissimo montaggio, sfavillante tecnologia dell’ inconsistenza, oppure tatuaggi e simboli”.
È tutto da rifare! Come diceva Bartali… – Maurizio Boldrini: “Esatto, proprio tutto, dalle scienze allo sport, anzi ormai è un’unica poltiglia protocollare. Noi inizieremo da qualcosa e qualcuno, non per invertire la rotta perché mi sembra irreversibile, ma almeno per scrivere un seguito possibile”.
Informazioni e adesioni alle due classi operative: 347 1054651. Minimo Teatro, Macerata, Borgo Sforzacosta 275.
12 settembre 2024