Una monegasca attraversa l’Italia per visitare il luogo natìo: da Firenze a Montefano

Firenze – D’estate si andava a trovare i nonni nelle Marche e una volta si fece una tappa a Firenze per salutare mio fratello che lì si trovava per una vacanza con la scuola, io rimasi “incantata” dalla città anche se la vidi solo per poche ore. Passa il tempo e come premio per i buoni risultati ottenuti a scuola chiedo ai miei genitori di mandarmi due o tre giorni a Firenze, sul treno a San Remo sale un signore: era un editore di libri d’arte, andava a Firenze per fare “il pieno di bellezze” (ricordo perfettamente queste sue parole) prima di raggiungere un gruppo di amici e andare a fare una spedizione al Polo Nord! Arrivati a Firenze, ci salutiamo e vado dalle suore Domenicane che si trovano in via Guido Monaco.

L’indomani mattina mi dirigo agli Uffizi (pensate: ero sola! perciò li potevo visitare in ottime condizioni). All’ingresso c’era quel signore, ci salutiamo e lui mi dice: “Vuole che le faccia da guida nel museo?” Ero molto confusa perché all’epoca non sapevo niente, assolutamente niente sull’arte e ho pensato: “Ora si accorge della mia ignoranza..!” ma ho detto: “Sì”. Non so come ho deciso questo “sì”, era qualcosa in me che si era espresso.

È stata una visita meravigliosa (lui certo aveva capito la situazione), alla fine ci siamo avvicinati al bar, mi ha offerto una coca cola, ci siamo salutati e non ci siamo più rivisti. Questa persona è stata come “un buon padre” per me, mi ha riconosciuta e mi ha accettata così come ero e mi ha chiamata per nome, mi ha dato vita, mi ha aperto la porta della bellezza e dell’armonia, certo ma c’è dell’altro, perché avrei potuto innamorarmi di un’altra bella città d’Italia: Venezia, Roma… ma a Firenze c’era la prospettiva di cui sentivo l’imperioso bisogno e l’assoluta necessità. La prospettiva mi dice che c’è una possibilità di andare oltre, dietro l’angolo delle difficoltà c’è un cammino, che nel mio inconscio ha trovato posto: “a Firenze nasce la soggettività” l’ho sentito, e in me è nato il pensiero che non ero solo un oggetto ma ero chiamata (come ogni essere umano degno di esserlo) a diventare soggetto e a vivere! Per questo amo con tutto il cuore, tutta l’anima, Firenze e ne ho bisogno. E quando, come ora, non posso tornarci mi rimane difficile sopportarlo, è una situazione che genera in me quasi come un piccolo dolore.

Montefano – Fine pomeriggio, davanti a me l’indice puntato al cielo è la torre di Montefiore e il cuore mi batte più forte: ancora poco e sono arrivata a Montefano! C’è la salita di via della Vittoria e poi si è “su piazza”. Ecco, sono arrivata a Montefano, sono nel paese di mio padre: guardo le poche persone che ancora non sono tornate a casa per la cena, anche loro mi guardano e tutti mi salutano gentilmente. Proseguo sulla destra e mi trovo ai giardini da Bora: il verde multicolore della campagna e l’inclinazione gentile delle colline mi danno tanta serenità e immagino che il vicino Giacomo Leopardi sia venuto proprio qui a provare l’Infinito della poesia e mi è dolce pensare che abbia amato Montefano come l’amo io.

Castello di Montefiore ph Alberto Monti

Quando sono lontana dal paese lo sogno e penso alla sua gente e all’accoglienza che ricevo a ogni mio soggiorno, sono: Albino, Bruno, Carla, Laura, Sandro, Carlo, Catia, Cesarina, Cinzia, Dino, Eliseo, Flora, Giana, la piccola Giulia, Giuseppe, Laura, Moreno, Mattia, Riccardo, Luca, Lucilla, la piccola Martina, Paola, Sandra e il Sindaco. Di tante altre persone poi, ricordo il sorriso senza conoscerne il nome. Penso alle gentili persone del Comune, c’è pure la signora vicina a me in chiesa per la festa di San Donato: il caldo era tanto, lei aveva il ventaglio e ha cercato di fare aria anche a me, guardavo i fedeli, uniti in una bella comunità, ho ammirato la dignità dei carabinieri e del Sindaco, attenti e raccolti, nell’ascoltare le parole del parroco. Come il paese, le persone di Montefano sono belle e gentili, mi hanno salutata e accolta con il sorriso dell’anima e tanto affetto e io vorrei ringraziarle tutte e con tutto il cuore.

Annie Carletti

16 agosto 2024

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