Tra curiosità e leggende: le campane annunciarono il gioioso arrivo delle rondini

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La primavera del 2024 è iniziata il 20 marzo ed è durata esattamente 92 giorni e 18 ore. Quando inizia l’aria si intiepidisce, i prati e gli alberi si colorano, arrivano le rondini: è primavera. Tradizionalmente le rondini giungono nel nostro Paese a inizio primavera e ci restano per tutta la stagione estiva, poi quando le temperature iniziano a calare ecco che riprendono il volo verso il Sud Africa.

Per spostarsi nei luoghi più caldi le rondini arrivano a volare per migliaia di chilometri a una velocità che può arrivare fino ai 65 chilometri orari. Volano anche per intere giornate nutrendosi di insetti catturati durante il volo.  Proprio per via della loro dieta insettivora le rondini sono considerate dei “pesticidi naturali” che controllano e regolano le popolazioni infestanti. Ogni anno arrivano puntuali e rimettono a posto il vecchio nido;  dopo un po’ nascono i piccolini, che danno un senso di compagnia e serenità. Straordinarie! Peccato che quando arrivano non trovano nulla di buono per loro e per questo se ne avvistano sempre di meno.

Le prime rondini ad arrivare sono gli esemplari più anziani, che recuperano i vecchi nidi, seguiti poi dagli esemplari di due anni di età e per ultimi arrivano gli stormi degli esemplari più giovani. Questi ultimi formano le coppie e costruiscono i loro nidi. Dopo otto giorni d’intenso lavoro il nido è realizzato ed è pronto ad accogliere le uova; sarà usato ogni anno dalla medesima coppia. Il periodo riproduttivo inizia a metà maggio a sud, a giugno inoltrato a nord. Le rondini depongono non più di 4-5 uova, le covate annuali sono 2, più raramente possono essere anche 3.

Da noi, normalmente, si avvistano da fine marzo. Aprile lo passano a sistemare il nido e a mettere le uova che covano fino a metà maggio. Il centro storico senza rondini sa di vuoto e quando arrivano il loro garrire fa da accompagnamento ai suoni della città. Ricordo quando ero bambino i muri delle stalle tappezzati da questi meravigliosi nidi e il garrire delle rondini quando volavano nel cielo azzurro, che a quei tempi era pulito. Non c’erano le misteriose scie chimiche che sembrano non portare alcunché di buono. Che bei tempi!

Cari amici mi piace in questa occasione per raccontare una leggenda argentina che narra di un bottegaio del borgo, vicino alla missione dei francescani spagnoli. L’uomo distrusse i nidi delle rondini sotto il cornicione della sua casa “perché sporcavano”. Un padre francescano che se ne stava nella missione, saputa la cosa, pregò affinché le rondini avessero fatto il nido sul suo convento e così avvenne. In forza di questa storia, frutto probabile di fantasia, è tradizione “vera” che le campane della missione ancora oggi suonino per salutare “las golondrinas”. Pensate che bello sarebbe se anche il campanaro della nostra cittadina ci avvertisse al primo avvistamento delle rondinelle sul cielo del centro storico, con il suono delle campane. Che scampanìo sarebbe!

Alberto Maria Marziali

15 luglio 2024

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