A un artigiano ottantaquattrenne che aveva resa nota la sua bella età, qualcuno, tra la meraviglie e il complimento per il suo bell’aspetto, fece osservare che i suoi anni li portava assai bene. Ebbene il vecchio diede de sbarzu (di rimando) e allegramente questa spiegazione: “Ll’anni mia li pòrto vène scì! E li pòrto vène, lo sai perché? …Perché sò’ ssèmbre magnàto a casa mia! (Gli anni miei li porto bene sì! E li porto bene, lo sai perché? …Perché ho sempre mangiato a casa mia!)”
Una risposta sorprendente e che fa riflettere. Infatti riflettendo possono venire in mente due proverbi ai quali la risposta dell’artigiano si può, in qualche modo, riagganciare. Il primo: Se no’ mmagni co’ li déndi tua, ci-arrài sèmbre lu stòmmecu travajatu (Se non mangi con i denti tuoi avrai sempre lo stomaco travagliato). Il secondo: Fiore de cardu, fiore de rosa, se stai a ccasa tua non te succède cósa (Fiore di cardo, fiore di rosa, se stai a casa tua non ti succede nulla).
Si noti, in questo secondo proverbio, la contrapposizione tra il cardo, brutto, inodore e spinoso, con la rosa che è la regina dei fiori. Chiaramente il proverbio vuole dire: nel bene e nel male, nel brutto e nel bello, è sempre meno rischioso starsene a casa propria.
Claudio Principi
12 luglio 2024