Batte lento il rintocco dolente / per quell’alma volata al Signore / e la gente che arriva dormiente / pare persa nel cupo dolore / ché del nonno o di madre adorata / or capisce di esser privata.
C’è in quel suono sommesso e ritmato / come un segno da penna tracciato / è una linea diritta e precisa / che capisci non puoi attraversare / e il dolore che dietro si annida / finirà per doverti straziare.
E se pensi ai bei giorni lontani / a quel dolce richiamo di mani / scoprirai che il momento è venuto / non potendo più chiedere aiuto.
Ma è poi questo l’aspetto più bello / perché il suono che vibra nel cielo / allargandosi porta il sereno / penetrando le fibre ed il cuore / ora aiuta a placare il dolore.
Le campane son fatte per questo / le han forgiate col piombo nemico / ma quel suono armonioso e solenne / che dispensano adesso alla gente / è un messaggio di pace ed amore / che di certo ci manda il Signore.
Anche Lina le ascolta beata / la tristezza l’ha ormai abbandonata / al pensiero che tutto ha donato / quanto al Mondo Ella avea risparmiato. / La protegge e sostiene nel Volo / nei percorsi infiniti del Cielo.
Giuseppe Sabbatini
25 aprile 2024