Una poesia dedicata ad “Anna Maria Pierangeli” nel giorno della festa della Donna

Lei era bella e infantile, ma fragile come un filo di seta. / È affascinante ricordare ancora la sua giovinezza, / chiudere gli occhi alle sue gesta, per sciogliere con il pensiero / i suoi lunghi capelli neri sul petto. / La sua memoria è come di un cigno nel lago; / è  l’immagine della luna dove l’alba mormorava / radiosa, confusa dal silenzio. / Con lei nel vento, ancora nel nostro tempo, / il mio respiro vibra mai stanco tra i veli della purezza. / Danzano, ora le solitudini millenarie al suo passaggio, / ma il cielo azzurro si tinge di tenebra, non si perde alla sua luce, / non sorride alla sua fine. / Io so chi  sei, non  mi inganni. / Tu vivi nelle mie lacrime / nei miei limiti, / tu sei come la visione di una fugace primavera, / sfuggente ma mai dimenticata. / Tu cospargi la stanchezza della realtà di malinconia, / dove è forte per noi afferrare l’attimo presente / per proseguire l’esistenza. / Credevo di conoscere il profumo dei sogni / quando il tramonto si intreccia con i suoni dell’estate, / ma sbagliavo, lei era sfuggente da ogni realtà, / lei è stata un bell’attimo svanito, lontano, gentile triste, / fatto solo di dolci parole che mai perderemo / nella povertà dei nostri giorni.

Mauro Ruzzu

Anna Maria Pierangeli

8 marzo 2024

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