“Canto di Natale” un mini racconto intimistico pensando a chi c’è, a chi c’era, a chi…

I fiocchi scendono copiosi e i bagliori delle luminarie sparse sui caseggiati padroneggiano con entusiasmo nel cuore della notte. Ghirlande e volant di lustrini pettinano le siepi del quartiere e stelle incandescenti mostrano il punto dove il Bambinello nascerà.

La finestra è chiusa, eppure il gelo penetra le fessure di legno cercando rifugio in casa, forse per ascoltare vecchie storie davanti al camino. Le fiamme scoppiettano in sordina come volessero accompagnare il sottofondo di una storia natalizia da decantare e il centrotavola è di un rosso fuoco più caldo delle stesse fiamme.

Le calze sono appese al davanzale del camino, l’abete è gremito di pepite e i doni sono già posizionati alle sue pendici; sopra il mobile tutto il villaggio rimane immortalato nelle sue azioni quotidiane con i puntini luminosi che ne evidenziano la solennità, ogni figura è intenta nelle sue naturali azioni persino i pastori badano alle pecore nonostante qualcuna di esse sia “simpaticamente” sparita.

Poi arriva il momento più bello: la cena finisce, tutti si radunano in cerchio davanti al camino, i più piccoli sotto l’albero, il più anziano al centro e i meno giovani tra i giovanissimi con lo stesso sorriso che li ha accompagnati quella sera di decenni prima.

Posiziono il segnalibro a cavallo delle due pagine appena lette e penso a quel soggiorno, a chi c’è ora, a chi non c’è più e a chi vorrei ci fosse ancora oggi… Auguro Buon Natale e Buone Feste a tutti voi con l’auspicio di custodire gli affetti più preziosi nel vostro cuore.

Francesco Sabbatini

22 febbraio 2024

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