Nessuna alchimia, né incanto, / è appeso il quadro che sarà. / Pitturato da noi esaltati in corsa su tracciati, / burattini manovrati da screanzati, / le solite spazzature della società. / Un ammasso di mattoni, / riflesse proiezioni di prototipi impazziti, / accantonati da geni di mostruosità. / Strade anonime e deserte, / labirinti di cemento senza ombre, / in verticale sopra il sole / e fuori, osserva una bambina, / seduta sul legno invecchiato, / a pieghe la gonna, rossa di colore / i capelli al vento, gialli come il sole. / Fuori osserva la bambina, / oro di colore il seme sulla mano, / disegnato da un umano.
Elzide Giovagnetti
28 gennaio 2024