Giornata uggiosa, forse una delle più miti negli ultimi giorni dopo i disagi avvenuti nella terra di Dante. L’ora è già cambiata e l’imbrunire padroneggia inarrestabile a metà meriggio. Dopo il caos lungo il tragitto finalmente chiudo il portone alle mie spalle lasciando gli ultimi pensieri lavorativi ammucchiati sullo zerbino, confido che il vento li possa dissipare velocemente. Faccio qualche moina al mio collie e prendo possesso della poltrona accanto al camino. I tocchi di legna cesellati dal boscaiolo in cima alla collina sono accatastati nella cassapanca e l’attizzatoio è già in grande spolvero sulla mensola del camino, come in una sfilata, è pronto a mostrarsi in tutta la sua utilità. Le bruciate sono già in attesa di scoppiettare sul fuoco, il vin cotto sta riposando nella vetrina e il crepitio del fuoco lascia presagire scene dolci di un inverno ormai alle porte. Un buon libro mi aspetta già per assaporare al meglio questa atmosfera di autunno inoltrato rifocillando l’anima dalle malinconie stagionali.
Francesco Sabbatini
19 gennaio 2024