La Madonna della Spina a Poggio Sorifa di Fiuminata continua a operare miracoli

Eravamo in missione nella zona del castello di Orve, nel territorio di Fiuminata, alla ricerca di Dubios, una ‘stazio’ romana d’incerto collocamento, ma molto probabilmente situata in origine a Poggio Sorifa. Questa località, tempo fa Comune è oggi una frazione di Fiuminata: un gruppo di case di varie epoche, da trecentesche realizzate in pietra a moderne, sorte lungo il corso di un torrente e raggruppate intorno al santuario di Santa Maria della Spina.

L’apparizione a una pastorella – Ci piace visitare le chiese, sempre incuriositi dalle sorprese d’arte che spesso queste racchiudono. Infatti, se la facciata ha poco da raccontare l’interno presenta un altare ligneo di rara bellezza che potrebbe fare da degna cornice a una opera di Lorenzo Lotto. Quello che ci ha colpito è stata l’atmosfera calma mentre un piccolo gruppo di fedeli recitava il rosario. Ci siamo fermati, partecipando fino alla conclusione delle preghiere poi abbiamo chiesto: “Perché Santa Maria della Spina?”. Perché poco distante ci fu, nel 1600 su un roveto di spine, l’apparizione della Madonna avvolta da una nuvola. A vederla fu una pastorella sordomuta, appena una bambina, che era lì a pascolare un gregge di pecore e, subito ci fu il primo miracolo: la bimba corse al villaggio per dare l’annuncio… parlando. Aveva ripreso la favella, non fu più sordomuta. Particolare che oggi è curioso, vedremo il perché: il cognome della pastorella era Saioni.

Poggio Sorifa – la chiesa

La veggente e il primo messaggio – Passano i secoli e nella seconda metà del 900 a Poggio Sorifa c’è Liberata, una veggente che afferma di parlare in sogno con la Madonna e con Gesù; essendo illetterata detta i messaggi ricevuti a una bambina del posto, Giuseppina, che li trascrive in quattro paginette di un quaderno. In questi messaggi la richiesta è che nel luogo dove avvenne l’apparizione venga eretta una cappella dove si celebri spesso la Santa Messa e dove le processioni che partono dal paese qui si fermino a sostare. Questo nel primo messaggio avuto dalla veggente.

La casa della veggente

Il secondo messaggio – Nel secondo messaggio la richiesta è che nella cappella sia posto il quadro della Madonna in cui non figurino né la pastorella né le pecore e che Liberata lo ritrovi. Costei si recò in paese a cercare la persona più vecchia per domandare se questo dipinto ci fosse davvero e dove trovarlo. La risposta fu che il quadro veniva portato in processione in tempi molto antichi. Liberata riuscì a trovarlo. Era in pessime condizioni tanto da non poter distinguere le immagini ritratte; la veggente scoppiò in lacrime, lo pulì con l’olio fino a che si cominciò a vedere la figura della Madonna. L’opera era di un anonimo pittore seicentesco e fu restaurato dalla Soprintendenza alle Belle Arti di Roma; ritornato a Poggio Sorifa venne custodito da una signora fino al momento in cui fu deciso di esporlo in chiesa. Dopo appena una settimana venne rubato.

Copia del dipinto, esposto nella cappella

La lettera e la cappella – Nel frattempo la veggente era venuta in possesso di una lettera il cui originale era stato benedetto da Papa Leone XII, e che era ritenuta essere l’unica vera lettera di Gesù Cristo, conservata in un astuccio d’argento da Papi e Imperatori. Liberata ne fece stampare molte copie e le donò agli uomini in partenza per la prima e per la seconda guerra mondiale dicendo loro: “Chi porterà sempre con sé questa lettera tornerà a casa sano e salvo!” Entrambe le volte si compì il miracolo: tutti coloro che avevano tenuto con sé il dono della veggente furono salvi. Altri no. A questo punto i “miracolati” si sentirono in dovere di erigere la cappella dedicata alla Madonna della Spina e, unendo le loro forze e le loro capacità realizzarono l’impresa. La prima pietra venne posta da Liberata, la veggente di Poggio Sorifa e sotto il pavimento venne posta una bottiglia contenente i nomi dei reduci che avevano contribuito alla costruzione.

La cappella dedicata alla Madonna

La campanella – Dentro la cappella venne posta sopra l’altare una copia del dipinto trafugato e all’ingresso c’è una campanella che, in segno di saluto e di rispetto verso la Madonna, chiunque entri si sente in dovere di suonare. Tante persone percorrono il sentiero che dal paese va verso la cappella per impetrare una grazia e ci sono le testimonianze di guarigioni miracolose. La veggente di Poggio Sorifa è deceduta nel 1969.

La processione e la foto – A distanza di 400 anni si celebra ogni anno verso la fine di settembre con una solenne processione il ricordo della prima apparizione e il piccolo borgo quel giorno si ripopola in modo esponenziale sia con gli espatriati che con persone che arrivano dai paesi intorno ma anche da fuori regione, tanti memori della grazia ricevuta. Durante i festeggiamenti in onore della Madonna della Spina del 2015 accadde un fatto quanto meno stupefacente che fece esclamare: “Al miracolo!” Infatti quando si dette il via ai fuochi d’artificio un signore cominciò a scattare delle fotografie con una macchina analogica e, al momento dello sviluppo della pellicola e della stampa… apparve una immagine molto simile alla Madonna tanto celebrata, in piedi sopra una nuvoletta! La foto assolutamente non risultò essere stata taroccata con alcun artificio e il fatto fece un gran clamore. Particolare inquietante è che il fotografo autore dello scatto, il fabrianese Vincenzo Caso, era a Poggio Sorifa ospitato dalla famiglia Saioni: a distanza di 400 anni ritorna il cognome della pastorella!

La foto di Vincenzo Caso

Dopo tre anni un’altra foto – Ma la vicenda fotografica non finisce qui perché tre anni dopo, sempre durante la festa in ricordo dell’apparizione, un altro fotografo con l’ennesimo scatto fece, di nuovo, gridare: “Al miracolo!” anche se questa volta apparve un ostensorio circondato da un’aureola raggiata. Quando le coincidenze sono tante sono da considerarsi più tali? Eppure, a parte gli articoli sulla stampa locale riguardanti la prima foto, quella della Madonna sulla nuvoletta, tutto tace, Chiesa compresa. Anche sul web c’è poco, quasi nulla… pur se le grazie della Madonna della Spina continuano ad arrivare, dopo il suono gentile della campanella. Poggio Sorifa, incastonato tra i monti sotto il valico del Cornello, situato a metà strada tra le opulente Loreto e Assisi, continua ad ascoltare le persone che qui arrivano per pregare nella cappella e ritornano dopo essere guarite da un male o aver risolto problemi familiari. Gli abitanti credono e, ritornando all’inizio di  questo racconto, quando recitano con fede il rosario generano nel Santuario di Santa Maria della Spina un’atmosfera di pace e di serenità. Anche il sottoscritto è stato dimesso dall’ospedale, guarito dopo un lungo intervento, il giorno della festa della Madonna…      

Fernando Pallocchini

Foto con aureola raggiata

9 dicembre 2023

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