Venerdì 8 dicembre Palazzo Ricci riaprirà i battenti come da tradizione per le festività natalizie, ma quest’anno lo farà con una grande sorpresa. È stato infatti presentato stamattina, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso la sede museale, il riallestimento del percorso espositivo permanente. Il direttore artistico del museo Roberto Cresti, su impulso della proprietà, ha infatti ripensato completamente il viaggio ideale nell’arte italiana del Novecento che i visitatori percorreranno attraversando le eleganti sale di questa dimora storica, dando vita ad un itinerario di visita del tutto nuovo, che comprende oltre 180 opere tra dipinti e sculture. Si tratta di una vera e propria riscoperta del museo che, come ha sottolineato il Segretario Generale Gianni Fermanelli, non risponde alla proprietà commutativa, cioè cambiando l’ordine dei fattori il risultato è stato migliorativo.
Il riallestimento si è basato sul concetto di continuità nell’arte del XX secolo secondo un criterio espositivo che, pur rispettando la cronologia, ha inteso creare, in alcune sale, dei momenti di intensificazione espressiva, ora sperimentale, ora lirica, ora metafisica, ora biografica, giovandosi di opere significative, che fino ad oggi erano custodite nei depositi e che ora sono finalmente fruibili. Si segnalano in questo contesto una ventina di dipinti di grande qualità eseguiti da artisti della levatura di Primo Conti, Ottone Rosai, Lorenzo Viani, Felice Carena, Virgilio Guidi, Emilio Vedova e Gregorio Sciltian, solo per citarne alcuni, oltre ai marchigiani Osvaldo Licini, Angelo Arnolfo Crucianelli e Orfeo Tamburi.
Il Professor Cresti, dopo aver ringraziato chi ha creato la raccolta di Palazzo Ricci e chi ha curato il precedente allestimento, ha spiegano che il nuovo percorso espositivo supera le partizioni e le differenze privilegiando il senso di armonia, che a volte comprende anche le dissonanze: “Le sale sono collegate tra loro come una collana di perle, unite da un filo che è il piacere di guardare. Abbiamo trattato ogni parete come se fosse una stanza, autonoma ma al tempo stesso complementare alle altre”.
Le novità non sono finite qui, poiché la collezione d’arte della Fondazione Carima si è arricchita di alcuni capolavori di Tullio Crali, grande protagonista della pittura del Novecento, che a pieno titolo fa il suo ingresso a Palazzo Ricci grazie al felice rapporto di collaborazione instaurato con le eredi. Con la formula del comodato è stato possibile inserire tre opere di questo artista, maceratese d’adozione, che vanno ad impreziosire ulteriormente la raccolta in un’ottica di reciproca valorizzazione. Si tratta dei pregevoli dipinti Le forze della curva, Forze dell’infinito e Distruzione e costruzione risalenti agli anni Trenta, che sono stati inquadrati nelle sale dedicate al Futurismo e all’Aeropittura, di cui è stato un insigne esponente a livello nazionale e internazionale.
“La profonda conoscenza dell’arte e della cultura del XX secolo e il grande rigore scientifico del Professor Cresti – ha spiegato il Presidente Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi – hanno consentito la realizzazione di questa operazione straordinaria, per la quale lo ringrazio, dando una nuova veste a Palazzo Ricci che sono certo verrà apprezzata dai visitatori. Sono inoltre veramente lieto dell’acquisizione dei dipinti del Maestro Tullio Crali, perché rappresentano un importante tassello che mancava al nostro museo”. La famiglia dell’artista, rappresentata da Anna Bartolozzi e Vibia Crali, ha ringraziato la Fondazione Carima e il Professor Cresti per il nuovo percorso espositivo, che si caratterizza per coerenza e per un tocco di poesia, nonché il giornalista e critico d’arte Alvaro Valentini che ha reso possibile questa sinergia. L’auspicio è che Palazzo Ricci possa diventare il “salotto di Macerata”, un luogo vivo in cui gli artisti dialogano tra loro e con il pubblico.
8 dicembre 2023