La Portulaca detta “porcacchia”: erba spontanea ricca di proprietà e valori nutrizionali

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Tutti in ferie? Perché non andare negli orti o nei giardini meno curati, per fare qualche scoperta finalizzata alla ricerca di erbe spontanee? Ci sono giardini (molti) che qualcuno chiama “spettinati”:  hanno una loro poesia, sono quelli con le aiuole un po’ arruffate, nelle quali molte erbe nascono spontanee, disseminandosi con l’aiuto del vento o degli uccelli… Sono così anche molti orti di campagna, dove vengono valorizzate le piante locali, quelle che crescono senza dover essere trapiantate, sono orti rispettosi degli equilibri naturali.

Nel giardino di casa, che cerchiamo di coltivare al meglio, cresce in maniera insistente un’erba grassa che i contadini definiscono infestante. I botanici, invece la definiscono “commensale” perché si nutre e cresce assieme con altre verdure. Il suo nome italiano è “Portulaca”, da noi conosciuta come “Porcacchia” ma è detta anche “erba porcellana”. È comunissima da fine primavera fino ai primi geli, nei terreni fertili e lavorati mentre disdegna quelli abbandonati. È una pianta spontanea che cresce negli orti, dove è considerata invasiva, mentre in tempi antichi si coltivava per usi alimentari e medicinali. I fiori, di solito molto piccoli e di un bel colore giallo, si aprono solo in giornate assolate e hanno una vita molto breve, solo poche ore. I suoi semi, piccini come sabbia nera, vengono prodotti in quantità di migliaia e migliaia per ogni pianta ed è questa caratteristica che la rende pianta quasi inestirpabile. Ne sanno qualcosa i giardinieri.

Della portulaca si mangiano i gambi, le foglie e i boccioli dei fiori; cruda in aggiunta alle insalate assieme con altre verdure, o cotta nelle zuppe; qualcuno la mangia, oltre che cruda nell’insalatona, anche sulla pasta e ottimo è il pesto di porcacchia. Il nome “porcacchia” è di dubbia origine; qualcuno dice che si strappava via dall’orto e si buttava nella broda dei porci, altri dicono che porcacchia è un modo storpiato di dire portulaca. Era già conosciuta grazie alle virtù farmacologiche dagli antichi egizi. La portulaca oleracea è una pianta commestibile molto presente nei giardini e campi italiani: è ricchissima di omega 3 e potete usarla in tante ricette vegane, dalle insalate alle frittate senza uova.

Proprietà, valori nutrizionali e controindicazioni

La portulaca contiene gli Omega 3, che consentono di ridurre il colesterolo e i trigliceridi, prevenendo diabete e malattie cardiovascolari. Ha proprietà diuretiche, dissetanti, depurative e anti batteriche. Contiene le vitamine A, C, E e quelle del gruppo B; è ricca di sali minerali come magnesio, potassio, calcio, ferro; inoltre contiene zinco, rame, selenio, manganese, sodio e fosforo. Non ha particolari controindicazioni pur essendo sconsigliata alle persone che sono soggette a calcolosi renale, in quanto la sua composizione favorisce la formazione di calcoli.

Alberto Maria Marziali

13 novembre 2023

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