Quando lo sport è vera passione anche uno “squattrinato” può diventare un campione

Di certo, anche fuori dalla sua città, qualcuno ricorderà un simpatico centauro elpidiense che rispondeva al nome di Ivano Castellucci. Un corridore di moto che iniziò la sua attività quasi in concomitanza con Giacomo Agostini il pluricampione del mondo che vanta record imbattuti.

Il nostro Ivano, però, aveva un grande limite: poteva correre solo quando il padre, noto artigiano della calzatura, aveva i soldi per finanziarlo. Con questi limiti, seppure molto bravo, non poteva pagarsi le trasferte o le migliori moto o i migliori meccanici. Lui stesso raccontava agli amici che un meccanico fermano, più di una volta si mise le mani in tasca per finanziare qualche sua trasferta. A suo modo, però, nonostante  le tante difficoltà, raggiunse anche lui ambiti risultati, e il più grande è stato quello di continuare a correre con determinazione fino alla terza età. Ivano Castellucci,  è venuto a mancare il 31 marzo 2011 per un male incurabile.

Nato a Sant’Elpidio a Mare nel 1932, dopo il servizio di leva,  nel 1955, iniziò a gareggiare. Nel 1956 partecipò alla Milano-Taranto e al Motogiro con una Morini 175 ma purtroppo dovette ritirarsi alla prima tappa. Il suo anno migliore fu forse il 1957 con il 4° posto assoluto al Motogiro in sella alla privatissima Motobi Catria 175 nella categoria Formula 3 dietro al vincitore Rottigni su Parilla, Perfetti e Olivato su Bianchi.

Ivano era un cittadino come tanti, non era tanto ricco e con quattrini in esubero da spendere per allenarsi nei costosi autodromi, e quindi si arrangiava sfrecciando per le vie di Sant’Elpidio a Mare, inguainato in una tuta di pelle nera, e terrorizzando qualche donnetta che gli gridava: “Do’ va ‘ssu diàulu!” Quante lavate di capo gli diedero i vigili e i carabinieri! In ogni caso, però, anche loro cercavano di chiudere un occhio e lo ammiravano. Quando si sentiva il rombo della sua Motobì da gran premio, i bambini si appostavano per vederlo e, al passaggio, gridavano: ”Ivano, Ivano!”

Circuito Città di Fermo

Era un ottimo stradista, ma presto i circuiti di gara su strada furono vietati (in foto potete vedere il famoso Circuito di Fermo). Dopo la tragedia della Mille Miglia, a causa della mancanza di una moto ufficiale la sua carriera segnò il passo. Voglio ricordare che da privato ottenne dei buoni piazzamenti nei circuiti di Camerino, Macerata, Cingoli e Fermo, con ottimi 3° e 4° posto sempre dietro a macchine ufficiali. Fu in queste gare che nel 1961 corse insieme al giovanissimo Giacomo Agostini.

Il grande Ivano smise l’attività agonistica proprio alla fine di quell’anno ma, dopo una lunga pausa, nel 1977 tornò, sempre innamoratissimo dei motori, a gareggiare fino al 1985 prima con una Kawasaki 400 e poi con una Suzuki Titan 500. Aveva 45 anni, una età in cui ogni pilota è già a riposo. A un amico raccontò che per non far stare in pena la consorte si accomiatava dicendo: “Vado a partecipare a una cronoscalata in salita”. La scusa-bugia tenne bene fin quando i figli e la moglie non vollero andare a fargli compagnia per una gara. La moglie nel vederlo sfrecciare a tutta velocità si impaurì moltissimo e dopo, a casa, per lui ci furono parole di duro rimprovero. Ivano lo raccontava ridendo.

La sua passione, purtroppo, fu bloccata dalla malattia che lo farà poi volare in cielo. Con lui, molti elpidiensi condivisero la passione per la moto. Pensate che a 75 anni suonati, girava ancora sulla pista motociclistica di Misano con la sua Suzuki 750. Non posso chiudere questo breve racconto senza ricordare che Ivano non fece guadagni correndo; fu da sempre e per sempre un artigiano di valore, che da mattina e sera sgobbava per dare alla famiglia tutto ciò che serviva. In tempi di “campioni divi strapagati” è certo un una figura esemplare che merita grande rispetto.

9/8/1981 – Campionato Italiano della Montagna – “Polverina – P. Fiastra”- classifica per gruppi:

50 cc – 1° Rosso su Minarelli;

TT1 – 1° Nucci su Suzuki;

TT2 – 1° Pagnozzi su Laverda;

TT3 – 1° Casazza su Benelli;

TT4 – 1° Rui su Aspes;

250 cc – 1° Valentini su Yamaha;

500 cc – 1° Castellucci su Suzuki;

Sidecar – 1° Donati/Sonaglia su Donaska.

Alberto Maria Marziali

26 ottobre 2023

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