Il primo tentativo maceratese di creare una linea di autobus tra comuni della provincia

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Mentre iniziarono a circolare le prime macchine private anche a Macerata, la Società Commercianti e industriali fin dalla sua costituzione si era “preoccupata di risolvere un problema di molta importanza per la nostra città e cioè quello di allacciare, con mezzi di comunicazione assai più comodi e rapidi degli attuali, i paesi lungo la valle del Fiastra fino a Sarnano ed Amandola da un lato, e dall’altro Recanati, Loreto e Porto Recanati”. Volle perciò effettuare un esperimento con una specie di pulmino a “vapore”, che fu così descritto: «E mercoldì sera della scorsa settimana giunse finalmente l’atteso automobile con l’Ingegnere Bernasconi. La forma del veicolo è poco diversa da quella di un grande omnibus. Sul davanti ha una locomotive a vapore, poi un terrazzino coperto come il resto da tettoia e sul quale può starsi in piedi in 4 persone e quindi nella parte posteriore N. 16 posti a sedere assai comodi. È lavoro della fabbrica De Dion et Bouton, costructeurs Rue Ernest 12 Puteaux (Seine). La macchina è della forza di 50 cavalli. La velocità che può acquistare il veicolo è di 40 chilometri all’ora».

Un De Dion Bouton simile a quello che fu sperimentato a Macerata

Durante il tragitto, ad ogni Comune attraversato, l’omnibus si fermava, c’era una sorta di festeggiamento con dolci e vino, poi saliva il Sindaco o un notabile suo rappresentante per sperimentare la efficacia del mezzo e si può immaginare che, via via che si passavano i Comuni, la comitiva diventasse sempre più allegra. Il periodico «L’Unione», dopo i due tragitti, scriveva: “Gli esperimenti sono riusciti in modo mirabile: le salite dell’Amandola, e le altre assai più forti -superanti il 16 per cento- di Loreto e cioè quelle degli Archi e della Bulbora, salite superate felicemente dall’automobile carico di oltre 22 passeggeri, danno l’affidamento migliore che la macchina scelta dal Comitato dei Commercianti non poteva essere migliore e più adatta per i nostri bisogni”. Però, si disse pure che le strade erano ancora poco adatte per questi mezzi e si soprassedette.

Tratto da “Frammenti di storia maceratese n° 8” a cura di Romano Ruffini

20 ottobre 2023  

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