Conosciamo da tempo il professor Enzo Nardi, sin da quando, anni fa, scrisse per “La rucola” alcuni articoli dal forte contenuto ironico da noi apprezzatissimi. Da altri, forse, un po’ meno. Lo abbiamo anche seguito nella sua veste di chansonnier. Ora ci è capitato in redazione un suo lavoro letterario, il libro “L’adolescenza di Mattia Pesce”. Lo stile è sempre quello. Le storie adolescenziali, con qualche distinguo, sono simili a quelle vissute da tanti giovani: amori tenuti dentro, angherie dai soliti cretini, rapporti familiari non sempre idilliaci, interessi espressi, in questo caso la passione di Mattia per la musica. Poi se qualcuno non ci si ritrova perché invece della musica era interessato a collezionare figurine… cambia poco.
La (auto) recensione
Sulla pagina FB del professore abbiamo scovato una (auto) recensione che ci è piaciuta assai per cui ve la proponiamo in copia-incolla: “È in libreria da qualche giorno il romanzo di Enzo Nardi “ L’adolescenza di Mattia Pesce”, ambientato a Macerata. Mattia Pesce è un giovane timido insicuro. Vive con ansia uno sdoppiamento della figura materna e oscilla fra insuccessi, inadeguatezze e sogni platonici. Le sofferenze subite lo portano a una perdita di spontaneità, talora a un distacco dalla realtà e a una sorta di paralisi affettiva. La sua adolescenza complicata lo rende anche facile preda di coetanei prepotenti, di insegnanti disumani ma al tempo stesso, nel corso degli anni, incontra sulla sua strada figure salvifiche che lo aiuteranno a trovare un equilibrio. Col tempo Mattia imparerà l’arte cristiana del perdono nella prospettiva della fede ritrovata. Enzo Nardi, dopo la pubblicazione di 4 lavori discografici, la lunga frequentazione con la canzone francese e la esperienza di Musicultura (fu tra i dieci vincitori dell’edizione 1991), esce per la prima volta con un romanzo di formazione avvincente e al tempo stesso spietato. “L’adolescenza di Mattia Pesce” è un memoriale dove le storie si frangono in un caleidoscopio narrativo caratterizzato da piani temporali e spaziali che si intrecciano e si richiamano a distanza. Gli sfondi in cui si dipanano le storie sono fondamentalmente tre: il mondo della scuola (elementari, medie e anche il liceo), un quartiere popolare dove la città sconfina nella campagna, la parrocchia di San Barbaziano. La scrittura di Enzo Nardi è lucida e rigorosa. Risentendo fortemente degli influssi latini (ha insegnato per quasi trent’anni al Liceo Classico “Leopardi” di Macerata), l’autore non indulge a bellurie e a calligrafismi. Ci presenta personaggi scolpiti con una sintassi dove la secchezza paratattica viene spesso compensata dalla complessità dell’ipotassi. La ironia e talora il sarcasmo, presenti soprattutto nella prima parte, si stemperano nella seconda in una prosa analitica e anche psicanalitica, attraverso la quale Enzo Nardi, scende drammaticamente nel maelstrom dell’infanzia e dell’adolescenza del suo protagonista nel tentativo di far luce sui traumi subiti. Un libro di cose e non di parole, in cui comicità, poeticità e dramma si fondono per un risultato di grande impatto estetico ed espressivo”.
14 ottobre 2023