A volte succede che nell’accomiatarsi l’ospite saluta ma poi riprende il discorso e poi saluta di nuovo ma dopo ci ripensa e, cambiando argomento, rinnova la chiacchieratina conclusiva di circostanza. Insomma, quando tracchégghja (si dilunga) e non si decida ad andarsene, si usa dire celiando chi ci si trova dinanzi a quillu de li sètte saluti. La locuzione sembra trarre origine da un certo personaggio, di cui nessuno sa più dire neanche il nome, che aveva l’abitudine di dilazionare il commiato prolungando i discorsi, per poi finire con il rimandare la partenza. E si precisava: “Salutò sètte ‘òte, e ‘mber-ùtumu ‘llogghjò!” (Salutò sette volte e alla fine alloggiò [nel senso che trovò albergo e pernottò]).
Claudio Principi
29 settembre 2023