“Su ali di carta”, collezione di stampe antiche al Museo Pontificio della Santa Casa di Loreto

Negli spazi del Museo Pontificio della Santa Casa di Loreto abbiamo visitato la mostra “Su ali di carta”, che presenta le traslazioni della Santa Casa a stampa in età sistina, accompagnati e guidati da uno dei curatori dell’esposizione e del bellissimo catalogo, Antonio Volpini, il quale, esperto collezionista di stampe antiche, ha prestato per questa mostra 13 mappe inerenti la tematica.

Antonio, come è nata la passione per le stampe antiche? – “Circa 30 anni fa, insieme con mia moglie Maria Tullia, abbiamo iniziato a girare in l’Italia e all’estero frequentando gli eventi più importanti del settore, focalizzandoci sulle antiche carte geografiche delle Marche”.

Come fu la scoperta della prima mappa lauretana? – “Alcuni anni dopo l’inizio delle nostre ricerche la scoperta avvenne quasi per caso nello studio di un collezionista. Notammo una bellissima stampa che raffigurava molti paesi della costa marchigiana, compreso il volo della Santa Casa e le tre soste della stessa nel territorio di Recanati. Fu una rivelazione e, folgorati da quella stampa, riuscimmo a farla nostra dopo più di un anno di trattative!”

E le altre dodici? – “Sono state  il frutto di una ricerca trentennale per poterle aggiungere alla prima”.

Sei sempre andato d’accordo con Maria Tullia durante le trattative per le acquisizioni? – “Maria Tullia era quella razionale, mentre io mi lasciavo prendere da ansie e desiderio di possesso, che comportava spesso la totale assenza di trattative. Un comportamento che credo sia da attribuire al… morbo da collezionista!”

Questa specifica passione per il volo della Santa Casa come e quando è nato? – “Inizia dalla mia infanzia, quando con altri bambini preparavamo nella notte tra il 9 e il 10 dicembre un grande falò (ndr: li focaràcci) per indicare la strada per Loreto agli angeli che sorreggevano la Santa Casa. Ritrovare questo ricordo della mia infanzia nella iconografia di una stampa è stata una piacevole sorpresa. Poi sono stampe meravigliose, ricche di storia, di fascino e di bellezza”.

Analisi di alcune mappe

In effetti sono meravigliosi oggetti d’arte che, oltre la rappresentazione, narrano la incredibile perizia di chi, centinaia di anni fa, incideva le lastre di rame, permettendo a noi di rivivere i fatti accaduti pur ammantati di religiosità. La stampa più antica risale al 1568 e appartiene alla Reale Biblioteca del Monastero di San Lorenzo a l’Escorial (foto 1). Ritrovata dalla professoressa Erin Giffin segue il racconto scolpito nella parete est del rivestimento marmoreo della Santa Casa. Vi sono raffigurate tre scene, una storia che poi si ripeterà nelle altre carte: l’arrivo sulla selva di una signora chiamata “Loreta” dove alcuni briganti uccidono i pellegrini; l’arrivo sul terreno di due fratelli dove la Santa Casa si posò per la seconda volta; la terza sosta dove oggi sorge il Santuario. Sullo sfondo i paesi costieri e dell’entroterra. Anche nella stampa del 1569 (foto 2), un’acquaforte, la sequenza degli avvenimenti è la stessa ma in una raffigurazione meno elaborata, anche se qui si può notare la Torre Aspida, non presente in quella precedente, che però ritroviamo nel disegno a sanguigna (foto 3) dove c’è anche il castello di Loreto e l’inizio della costruzione del Palazzo Apostolico.  

La carta che abbiamo trovato più interessante sotto molti aspetti, ma uno in particolare, è quella del Duchetti del 1580. Questa stampa si differenzia dalle precedenti per l’aggiunta di alcuni dettagli che non sono presenti nella rappresentazione che troviamo sul rivestimento marmoreo della Santa Casa. Il paesaggio, le figure e gli edifici sono ben dettagliati, in primo piano c’è il castello di Loreto, con i bastioni e le due porte, Osimana a sinistra, Marina a destra. All’interno delle mura c’è la prima fila di case lungo la via di accesso al Santuario ed è iniziata la costruzione del palazzo Apostolico sul lato nord, con tutte le arcate a piano terra e le prime tre arcate al piano superiore. Il fiume Potenza sfocia a nord del castello di Porto Recanati, come era in effetti fino al XVI secolo, mentre il fiume Musone in questa raffigurazione si perde nella vallata oggi chiamata Scossicci e scompare, senza mai arrivare al mare. Nell’ultima casa vicina alla porta Osimana si nota una insegna con su disegnata una campana: è una stazione di posta per il cambio dei cavalli e, probabilmente, una osteria. Infine il dettaglio più interessante. Nella stampa (foto 4) in alto a destra sul mare c’è la scena del sacello portato in volo dagli angeli come da tradizione, con la Madonna che regge in braccio il Bambino assisa, questo sopra ma… poco sotto, accanto alla costa (foto 5), si vede una barca con, a poppa, una casina: è il sacello arrivato via mare dalla costa della Dalmazia. In questo modo, quasi invisibile (si nota solo con un forte ingrandimento della carta), l’anonimo autore ha inteso sottolineare “sommessamente” una verità, pur dando ampia visibilità alla “ricetta” soprannaturale religiosa. Questa carta è servita negli anni successivi come base per altre mappe. 

Nella carta del 1606, autore Giacomo Lauro (foto 6), in pratica una vera e propria mappa di parte del Mediterraneo, abbiamo una insolita rappresentazione iconografica che riprende fedelmente anche nei dettagli un dipinto di autore anonimo, conservato nel Museo Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto: è una copia unica e fino a oggi completamente sconosciuta. I pregi di questa carta sono la notevole qualità incisoria, la grande ricchezza di particolari iconografici e, soprattutto, unico esempio fra tutte le rappresentazioni iconografiche sulla traslazione della Santa Casa, abbiamo la raffigurazione dell’intero percorso della Santa Casa, da Nazareth a Loreto con le varie tappe intermedie. Sulla destra troviamo raffigurate le regioni orientali con gli avvenimenti storici legati a quelle terre. L’itinerario migratorio è raffigurato da piccole icone della Vergine con il Bambino in braccio irradiata in un cerchio di nubi e cherubini, immagine che si ripropone ingrandita al centro della stampa.

Nell’ultima carta che proponiamo ai nostri lettori, pur se sono tutte belle e interessanti, c’è una insolita veduta di Loreto (foto 7), con la classica immagine della Vergine assisa sulla Santa Casa tra le nuvole sorretta dagli angeli, sulle torri di avvistamento lungo la costa i fuochi sono accesi per annunciare l’arrivo dei Turchi che stanno ingaggiando una battaglia navale a largo di Loreto, numerose navi stanno accorrendo da nord e da sud per aiutare contro gli invasori, dai due bastioni della città murata di Loreto i cannoni stanno sparando: una storia nella storia!

Boisseau 1646 – foto 7

Infine, grati, ringraziamo Antonio per averci accompagnato nel percorso tra queste carte vecchie di secoli, rarissime quando non uniche, le sue spiegazioni sono state, a dir poco, illuminanti. Grazie!   

a cura di Fernando Pallocchini

16 agosto 2023

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