Mi sento in dovere di denunciare una situazione che considero persecutoria nei confronti di una persona anziana di Appignano, piuttosto nota alla pubblica opinione. Conosco la settantenne Ildiko Bajnoczi fin da quando viveva, decenni fa, ancora con il primo marito, in quanto frequentavamo insieme la missione di Scientology di Macerata. Ho seguito le sue vicende fino a oggi e ho contatti telefonici giornalieri con lei.
Questa sera mi ha telefonato disperata perché da alcuni giorni una decina di ragazzi dai 14 ai 16 anni, con i motorini, col volto coperto dal casco, la importunano sia dentro, che davanti al supermercato, poi per le strade cittadine, e pure presso la casa di Contrada Santa Lucia in cui tiene diversi gatti. Mentre questa sera, verso le 23:00, l’hanno importunata perfino davanti alla sua abitazione urlando “Ildiko, vieni giù!” (da parte di uno che deve essere il capobranco) insieme alla minaccia “Prendiamo sotto i gatti di Ildiko con i motorini” e mimando il miagolio dei gatti, per parecchie decine di minuti. Al punto che un abitante ha urlato, dalla finestra, ai ragazzi di smetterla. La Bajnoczi comincia ad essere terrorizzata. Teme che possano passare dalle parole alle azioni fisiche contro la sua persona, mentre è in auto, oppure quando va a dare da mangiare ai suoi gatti… Questa sera ha denunciato telefonicamente l’accaduto ai Carabinieri di Macerata. Ieri aveva telefonato ai Carabinieri di Appignano, fornendo pure la targa di un motorino, i quali Carabinieri si erano impegnati a fare indagini e ad avvisare i ragazzi di smetterla con questo stalking. Aspettiamo che accada qualcosa degno di finire sulle pagine dei giornali?
La Bajnoczi ha avuto in passato, e ricorrenti nel tempo, diversi problemi fisici, dovuti a cadute con rottura di costole, insieme a giramenti di testa. La sua dottoressa Cinzia Ferretti ha chiesto da tempo, con tre note scritte, al Comune di Appignano di dare un’assistenza domestica alla sua paziente Ildiko Bajnoczi, date le sue precarie condizioni fisiche, che le impediscono di fare le pulizie più pesanti nell’appartamento. Eppure, fino al marzo del 2022 il Comune inviava un collaboratore domestico in casa della Bajnoczi, poi probabilmente il Comune ha deciso che ad Ildiko Bajnoczi non deve essere più data una collaborazione domestica.
Il 18 febbraio 2023 il Sindaco di Appignano, a seguito di un sopralluogo da parte dell’Istituto di Igiene del servizio sanitario di Macerata, ha emesso una ordinanza con la quale, dietro ad una serie di motivazioni da parte del servizio sanitario provinciale (che non teneva conto del reale interesse e del benessere dei felini stessi), ordinava di trasferire tutti i gatti (circa una trentina) della Bajnoczi che erano nel giardino dell’abitazione di via Fratelli Falconi presso la ”struttura comunale ricettiva appositamente creata in via Palanca”. Struttura che potrebbe servire al massimo per n. 6 gatti, e soprattutto priva di una rete di recinzione “antiscavalcamento”. Piacerebbe conoscere le generalità dell’esperto in gatti che ha assicurato che la struttura del Comune sarebbe andata bene, pur sapendo che un gatto domestico che fugge – se non gli è impedito da una rete “antiscavalcamento” – da un ricovero a cui non è abituato, è destinato a morire di fame, o è vittima di predatori, oppure di scegliere, appartandosi, di morire di inedia.
Il Sindaco ha considerato con spirito umanitario la vicenda dei gatti di Ildiko, insieme alla vicenda umana della Bajnoczi, dandole la possibilità di allestire un ricovero idoneo per i gatti del giardino in una casa di campagna. Purtroppo sono mesi che la Bajnoczi tenta di sistemare la cosa, facendo costruire una rete “antiscavalcamento” nella nuova struttura: non trovava chi fosse disposto al lavoro; oppure c’era chi non rispettava gli accordi, o il lavoro non veniva fatto a dovere, o che i tempi atmosferici non lo permettevano, e via dicendo. Adesso siamo finalmente a buon punto. Manca sempre la parte di “antiscavalcamento” ottimale, che l’operaio che ha recintato il manufatto rurale, non l’ha voluta fare secondo le misure idonee.
La situazione psicologica della Bajnoczi è tenuta sotto osservazione – data la gravità – da un professionista psicologo psicoterapeuta. Pure economicamente la situazione è disastrosa. Percepisce solo il reddito di cittadinanza. Per fare fronte alle tante spese, da quelle psicoterapeutiche, a quelle legali, a quelle per la pulizia domestica e a quelle per la recinzione “antiscavalcamento” del nuovo ricovero gatti, a volte provvede l’ex-marito, oppure contribuiscono persone amiche, che stimano, insieme ad un certo numero di concittadini, la Bajnoczi per la sua umanità verso i nostri “fratelli minori”. Forse è questo che rende “diversa” e incompresa la Bajnoczi.
Non dimentichiamo che in Appignano sono stati commessi in passato atti criminali nei confronti dei gatti locali, che dovrebbero essere difesi dalla Istituzione comunale. La quale, invece, con la precedente amministrazione, ha deportato presso il canile comunale parecchi mici prelevati dalla casa di Ildiko, i quali, sistemati in un gattile privo di idonei sistemi “antiscavalcamento”, sono fuggiti e mai più ritrovati. La Bajnoczi era stata denunciata per maltrattamenti ai suoi gatti. Accusa rigettata dal Tribunale, che l’ha assolta. La Bajnoczi avrebbe dovuto riavere dal canile i suoi gatti, che invece erano spariti. Avrebbe la Bajnoczi potuto denunciare il Sindaco e le autorità veterinarie, per mancata responsabilità verso la salvaguardia dei gatti deportati. Azione che purtroppo la Bajnoczi non ha fatto.
Poiché vedo la conclusione di un futuro doloroso per Ildiko Bajnoczi, causato soprattutto da una specie di stalking e di indifferenza nei suoi confronti, ho reputato mettere per iscritto le mie opinioni in merito al trattamento nei confronti di una cittadina italiana.
Giorgio Rapanelli
19 giugno 2023