Ogni anno arrivano i giorni più freddi dell’anno: 29, 30, 31 gennaio, le tre date dette “Giorni della merla”. Fa molto freddo ma fare una bella passeggiata in campagna può essere assai gratificante e permette di vedere aspetti insoliti della natura.
Ricordo un ragazzino che girava per i boschetti e faceva collezioni di nidi di uccello. Mi ripeteva sempre il detto: “Per ogni uccello il suo nido è bello”. Di ognuno sapeva nome e caratteristiche. Per il vero pensavo che “rubasse” le casette dei volatili ma poi ho saputo che i nidi una volta abbandonati, salvo rare eccezioni, non vengono più riusati. Con la caduta delle foglie, in inverno, i nidi restano scoperti tra i rami e se ne possono ammirare le diverse e spettacolari tipologie. Raccogliere vecchi nidi non porta danno agli uccelli, perché essi costruiscono il nido soltanto per proteggere le uova e i propri piccoli e poi, una volta espletate queste funzioni e volata via la prole, il nido viene abbandonato: gli adulti infatti, a parte rare eccezioni, non lo utilizzano più al di fuori del periodo riproduttivo, né per dormire né per ripararsi dal freddo. Per completezza, però, occorre specificare che se non avranno avuto disturbo accade, soprattutto in caso di scarsità di situazioni favorevoli, che i merli tornino a occupare più volte il nido. E non solo il merlo.
Mi piace anche sottolineare che qualche appassionato della natura e amante degli animali, a tempo debito, lascia in giardino in posizione comoda e visibile qualche ciuffo di lana di pecora o batuffoli di filamenti che, spesso, gli uccellini “rubano” per intrecciare il nido. Quello del cardellino sembra essere il più rifinito ma c’è chi assegna la palma della migliore casetta al codibugnolo che mette persino le tendine all’ingresso. La cicogna realizza un nido gigante, ampio più di un metro, funzionale come quelli piccolini. Quando percorrendo i sentieri di campagna osserviamo un nido abbandonato viene spontaneo dire: “Qui c’è stata vita”. Per concludere chiamerei l’immagine delle varie tipologie di nidi che vedete in foto: “La Natura”.
Alberto Maria Marziali
5 giugno 2023