Ti ricordi l’ape Maya, / ti ricordi ancora / di quei pomeriggi lenti / passati di fronte / al televisore a colori, / al televisore in bianco e nero / con gli occhi chiusi, / con gli occhi aperti, / senza sapere cosa ne avrebbe / fatto di me / il destino, un giorno. / E non sapevo ancora / che l’aria appresso / era già malata, / più malata di me / e che non sarebbe mai guarita.
Elisa Eötvös
21 maggio 2023