Incontrai una prima volta a Corridonia il chiaroveggente e guaritore David

Cari lettori, quanto leggerete fa parte di quegli articoli particolari che ogni tanto inseriamo nella rivista, una sorta di “dispetto culturale-spirituale”. Sono esperienze di vita, o di pensiero, che comunque ci sono e meritano visibilità, nonostante la razionalità le disconosca.

L’incontro – Incontrai David per la prima volta alla fine di un congresso organizzato dalla Scuola di Discussione di Suor Domitilla, a Corridonia. Non potendo partecipare, un fedele della Chiesa di  Scientology mi aveva incaricato di controllare se gli psichiatri e gli psicologi presenti avessero espresso una opinione su Scientology. Non fu detto nulla contro questa nuova religione psicotecnica. Alla fine della conferenza era rimasto un gruppetto tra cui spiccava, per l’altezza, un giovane. Di particolare aveva gli occhi, con una trasparente profondità che già conoscevo, dato che anche in Scientology capitava di incontrare qualche rarissimo chiaroveggente. Ci scambiavamo le opinioni sull’argomento della serata. Il giovane diceva cose che sapevano di occultismo, le quali però non erano comprese dai presenti. Quando il gruppetto si sciolse rimasi con il giovane. Disse di chiamarsi David. Gli domandai se aveva la “doppia vista”, ossia se fosse un chiaroveggente. Non negò. Evidentemente aveva “visto” la mia apertura mentale in proposito, priva di ogni pregiudizio nei confronti dell’argomento. Ci scambiammo indirizzi e numeri di telefono. Iniziò così un rapporto di amicizia e di aiuto da parte sua e di arricchimento esoterico da parte mia.

Chiaroveggente dalla nascita – David era nato già chiaroveggente e fin da piccolo “vedeva” cose che erano invisibili agli altri. Notava, a esempio, quando era in spiaggia a San Benedetto del Tronto, che da sopra il capo di alcuni bagnanti partivano delle specie di “corna” trasparenti che si perdevano su, su, nella immensità del cielo. “Vedeva” dei punti rossi nel corpo dei cani… Erano parti malate che egli asportava col gesto della mano, accostandola alla parte malata, e i cani stavano meglio e scodinzolavano contenti. Ovviamente, “vedeva” un alone ovoidale intorno al corpo delle persone; un alone che era di “vortici” in movimento e con colori più o meno smaglianti… Il piccolo David ne parlava ai familiari, agli amici, alle persone. Non era compreso e veniva canzonato e invalidato, motivo per cui smise di “vedere” ritornando “normale”. Passarono gli anni. Era diventato un giovane che lavorava… Aveva preso pure il diploma di pranoterapeuta. Un pranoterapeuta esperto “sente” con i polpastrelli delle dita. David non ne aveva bisogno, poiché “vedeva” ove era l’energia solidificata e poi interveniva con la tecnica della pranoterapia. A volte non aveva bisogno neanche di toccare il paziente: interveniva sull’“aura”, ossia sull’alone ovoidale che avvolge il corpo di una persona. Con la professione fu costretto a “vedere” di nuovo. Iniziò ad addestrarsi col corpo umano, riconoscendo gli organi e le eventuali malattie dal loro colore. “Vedeva” i vortici energetici di diverso colore e forma che erano posizionati nel corpo invisibile dell’uomo. Erano i sette “chakra”, parola che in sanscrito significa “ruota”.

I chakra – Sono “centri di forza”, di due centimetri e mezzo nell’uomo comune, nei quali l’energia fluisce in perpetua rotazione. Ci sarebbe molto da parlare sull’argomento, ma è sufficiente così. Il “chakra”più basso si trova alla base della spina dorsale. Il secondo è sopra la milza. Il terzo all’ombelico, sul plesso solare. Il quarto sul cuore. Questo è il “chakra” del Cuore, dell’Amore, del Cristo. Il quinto è davanti alla gola ed è il “chakra” della Conoscenza. Il sesto vortice è sulla fronte, in mezzo alle sopracciglia, detto pure il “terzo occhio”, quello della chiaroveggenza, o della “doppia vista”. Il settimo vortice è alla sommità del cranio e tramite questo si ha il contatto con i mondi superiori, più sottili, invisibili. Il Buddha è raffigurato con una specie prominenza alla sommità del capo. Mosè emetteva dei raggi luminosi dalla sommità del cranio. San Vincenzo Ferreri, grande taumaturgo operatore di miracoli, aveva una specie di fuoco sopra la testa, tradotto come “tulipano” nella raffigurazione artistica del Santo.

Esperienza personale – Invitavo spesso David a casa mia a pranzo. Dopo pranzo mi “trattava”. Egli mi diceva cosa “vedeva” e lo stato dei miei organi, intervenendo poi con le forti dita nelle varie parti del corpo da “trattare”, oppure nell’“aura”, in questo caso senza toccare il corpo, onde “togliere” il “male”, oppure per stabilizzare il corretto flusso energetico del corpo. Un po’ come agisce l’Olio Santo per gli ammalati, un Sacramentale della Chiesa Cattolica usato di rado, quando invece aiuterebbe molto pure nei problemi mentali. Accadde a Corridonia che una giovane voleva suicidarsi. Don Pasteur le dette l’Olio per gli ammalati e lei non si suicidò. David muoveva le mani a dieci centimetri dal mio corpo, come se levasse “qualcosa”, per poi gettarla per terra. Allora gli dicevo che non doveva lasciare quella “roba” in terra, altrimenti l’avremmo riassorbita passandoci sopra. Occorreva “gettarla” nel fuoco o nell’acqua corrente. Egli allora riprendeva quella “roba” da terra e l’assorbiva nella sua aura, trasformandola da “negativa” a “positiva”. Così diceva… Mi facevo spiegare da David cosa “vedeva”, oppure “cosa” c’era. Io confrontavo ciò che mi diceva con quanto già conoscevo dai miei studi di Scientology, dei materiali Rosacroce e della Teosofia.  David  non conosceva queste dottrine… perciò potevo utilizzarlo e verificare se le risposte erano esatte secondo quelle dottrine. Infatti, erano esatte… È un cosa che faccio ancora oggi.

Giorgio Rapanelli

20 maggio 2023

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