Le pere di marzo: meglio la sapienza contadina che teste ottuse al Ministero

“Viviamo in una società dove nessuna legge proibisce di guadagnare denaro diffondendo ignoranza o, in qualche caso, stupidità”. (Tom Hanks)

Cari amici, è marzo, è primavera e le piante da frutto stanno fiorendo. Credo che la frase di Tom Hanks da me trascritta vi abbia colpito, così come l’immagine inserita qui di fianco, che ben sintetizza la forza della natura, vi aiuti a riflettere. Ho deciso di scrivere queste brevi righe per sottolineare un episodio che m’è capitato recentemente.

Stavo avanti a una scuola primaria quando sono usciti i bambini. Uno di questi scolaretti ha consegnato al nonno, contadino, una confezione di pere, dicendogli: “Ce le hanno regalate in classe perché il ministero vuole abituarci a mangiare la frutta!” Il contadino, prese le pere in mano, mi ha guardato e si è rivolto a me dicendo: “A Roma forse saranno capaci di forzare i bambini a mangiare la frutta, ma non sono certo capaci di insegnare la cultura. Da dove vengono queste pere? È educativo confondere il  normale svolgimento delle stagioni facendo credere che le pere maturano e si mangiano, normalmente a marzo?” (ndr: le pere si raccolgono da luglio a settembre).

La cosa mi ha fatto sorridere e poi ho pensato a quanto forte è la saggezza di chi lavora la terra. Un tempo si diceva: “Contadino, scarpe grosse e cervello fino”. Un cervello fino sì ma forte come una pianta, capace di spaccare anche le ottuse teste dei funzionari ministeriali, che credo siano più dure della roccia. 

Alberto Maria Marziali

14 maggio 2023

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