Versi del poeta maceratese Mario Monachesi: “Appunti di un viaggio notturno”

La poesia / nasce nuda. / I poeti / la rivestono / perché cresciuta / è utile al mondo. / Di notte la scrittura / è perfetta. / Il silenzio è la pagina, / la solitudine l’inchiostro, / le stelle i punti, / la luna / la luce per rileggere tutto. / Di notte la scrittura / raggiunge la verità / e come un bambino / non smette di tremare / e piangere.

Ad una certa ora / il buio / diventa preghiera. / Si fa bastone / per arrivare al mattino. / Odo chiaramente / appoggiarsi sulle spalle / della mia anima / tutte le solitudini del mondo. / Si posano come neve / che altro posto non ha / per passare la notte. / La notte coltiva / infiniti campi di stelle. / Chiedo alla luna / di salvaguardare il raccolto. / Riempio sacchi / di rara luce. / Mi addormento / a prima sera. / Pochi secondi. / Il tempo giusto / per preparare visioni / per l’insonnia.

Contemporaneo / è il sogno. / Tempera su nebbia. / La libertà della notte / mi incatena alla luna. / Schiavo dell’emozione / godo l’ombra più chiara. / Tutti i respiri / non bastano per vivere / un minuto nel blu / tracimante / di questa eternità.

L’alba / cancella la notte. / Non le tenebre. / È questo l’errore / del giorno.

Mario Monachesi

1 aprile 2023

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