Macerata, confronto e dibattito sulla cannabis light, i commenti di tutti i partecipanti

Un quadro a 360° sulle insidie che nasconde la cannabis light e le possibili strategie di prevenzione per evitarne l’uso ma soprattutto un momento di confronto e dibattito sulla tematica è quanto è stato evidenziato venerdì 17 marzo, a Macerata nella Sala Cesanelli dello Sferisterio. In definitiva la cannabis light è come cavallo di Troia per arrivare a un obiettivo più ampio: quello di condurre all’uso di altre sostanze, ancora più nocive e pericolose, quali le droghe pesanti. Occorre mettere in campo ogni strumento possibile affinché la sua liberalizzazione non diventi realtà, non per ideologia, ma perché nasconde un pericolo. Ecco un estratto dagli interventi dei partecipanti all’iniziativa “Cannabis light: il grande inganno”.

Francesca D’Alessandro, vice sindaco: “Quella sulla cannabis light è una sfida educativa da cui l’intera comunità non si può sottrarre”.

Paolo Renna,assessore alla Sicurezza: “L’uso della sostanza leggera è un problema reale non legato ad alcuna ideologia e che deve essere affrontato in maniera sinergica e con serenità”.

Giuseppe Bommarito, presidente dell’associazione ‘Con Nicola, oltre il deserto dell’indifferenza’: “Quella della cannabis light è una strategia di marketing  per fare ‘cassa’ ed è un problema da molti sottovalutato davanti al quale le istituzioni non sono compatte e che, anzi, a volte, rappresentano un ostacolo”.

Antonio Pignataro, già questore di Macerata, ora dirigente generale della Pubblica Sicurezza e consulente del Consiglio dei Ministri Dipartimento delle Politiche Antidroga: “Sospendendo le licenze di vendita ad alcuni canapa shop in provincia misi un dito su un vuoto normativo e oggi sottolineo come la legalizzazione della cannabis è un concetto di libertà errato, paragonabile a un darsi alla morte e che, difendere e tutelare i giovani, è un dovere”.

Gianni Giuli, direttore del Dipartimento di dipendenze patologiche: “Partendo dall’assunto che la differenza tra droghe leggere e pesanti non esiste più, sono convinto che per combattere la piaga della droga la strategia deve essere basata sulla pair education, su interventi nelle scuole, sulla formazione degli insegnanti ma anche dei media e sul dare supporto alle famiglie e che la vera sfida è la diminuzione della domanda”.

Gaetano Angeletti, presidente dell’associazione ‘La rondinella’: “L’asse famiglia – chiesa – parrocchia è un elemento importante di coesione, così come le regole, perché nel momento in cui queste vengono a mancare niente funziona”.

Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità: “Occorre più responsabilità sociale: i soggetti su cui investire maggiormente sono le agenzie educative e la famiglia in quanto quello della cannabis light non è un tema ideologico bensì un problema da affrontare, così come quello del disagio sociale”.

19 marzo 2023

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