Emigrazione di ritorno – Famiglia lascia l’Argentina e sceglie di vivere nelle Marche

Durante l’ultimo secolo e mezzo passato dall’Unità d’Italia, quasi due milioni e mezzo di italiani sono emigrati in Argentina. Questo che segue è un percorso al contrario, o meglio un ritorno. Abituati a sorbirci pessime notizie da tutto il mondo in TV e sui media, spesso non facciamo caso al nostro discreto stile di vita di cui (ancora) possiamo godere, anche se in parte. Un uomo venuto dalla fine del mondo, come il Papa Francesco, ce lo fa notare.

Mi piace esprimere anche un altro concetto. In un TG satellitare francese ho visto un giornalista che in Afghanistan, in strada, ha fatto parlare al microfono un giovane talebano, il quale ha detto: “Mi dispiace per i professionisti come medici e ingegneri che sono fuggiti all’estero, spero ritornino presto…”. Ogni lettore può fare il suo commento… a qualcuno verrebbe istintivo esclamare: “Aspetta e spera!”

Vediamo come una coppia di giovani ha deciso di trasferirsi a vivere nelle Marche dalla città argentina di Cordoba. Pedro ha lavorato durante la stagione estiva 2022 come assistente di spiaggia sul lungomare Sud di Civitanova Marche. I suoi antenati provenivano dal Trentino-Alto Adige e “coltivava” da una decina d’anni il proposito di vivere in Italia. Nel 2012, con il matrimonio, la sua idea si è rafforzata, perché la consorte aveva origini siciliane. L’Italia era sempre presente nei pensieri dei due: amavano la cultura, la musica, l’opera, il cinema e la cucina italiane. Poi la pandemia di Covid-19 ha convinto ancora di più la coppia a emigrare, per dare un futuro migliore ai loro figli

 In Argentina è in atto una crisi economica (con inflazione alle stelle, disoccupazione e difficoltà a reperire alcuni beni di consumo), sociale e culturale che si trascina da troppi anni, senza che alcun politico sia riuscito a porvi rimedio. Nel periodo 2020-21 Pedro aveva seguito due corsi di italiano per i livelli A1 e A2 per complessivi sei mesi, organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura di Cordoba. Nel 2021 Pedro e signora iniziarono a preparare i documenti di espatrio per trasferirsi nelle Marche, dove vivono degli amici, rivolgendosi al Consolato italiano di Cordoba, dove sono stati molto gentili.

Cosa pensavate dell’Italia? – “Un paese con la medesima cultura occidentale. Avevamo ascoltato anche alcuni viaggiatori argentini che avevano visitato il Bel Paese, i quali erano rimasti favorevolmente colpiti dall’amabilità della gente. A me piaceva la storia di Roma e le sue vestigia, che speravo un giorno di visitare. Apprezzavo la cucina italiana, la moda, lo stile, la musica classica, il calcio e il rugby. Tra Argentina e Italia ci siano tanti aspetti in comune, soprattutto le radici culturali. La numerosa presenza italiana si avverte a Cordoba e nella Regione”.

Pedro conosceva il nostro Rinascimento e i suoi artisti ma anche le attrici italiane come Sofia Loren, Monica Bellucci e Maria Grazia Cucinotta, icone di bellezza a bravura ammirate in parecchi film. Da ragazzo aveva frequentato la prestigiosa scuola superiore “Collegio Nazionale di Montserrat” fondata nel 1687, dove avevano studiato tanti protagonisti della storia argentina e continentale.

Da giovane cosa altro ha fatto? – “A 22 anni andai a vivere da solo, riuscendo a mantenermi agli studi universitari, senza gravare sui genitori. Ho svolto diversi lavori: barista professionista, cameriere, addetto in una azienda di logistica, in un call center, ecc. Poi ottenni la laurea in Legge all’Università di Cordoba, per far riconoscere la quale in Italia dovrò sostenere alcuni esami integrativi nell’Università di Macerata”.

Come vi state integrando? – “Il percorso d’integrazione della famiglia, con due bambini, procede nel migliore dei modi: in soli sei mesi ci siamo ambientati benissimo a Civitanova Marche. Oltre tutto i nonni della mia consorte, insegnante di educazione fisica, erano originari di Gangi (PA), e lei aveva appreso la cultura italiana sin da bambina. In Italia ci sentiamo più sereni per la sicurezza in generale, inoltre gli usi e costumi sono molto affini. Apprezziamo molto l’amabilità di tutti e dei vicini di casa”.

Ciò che ha visto direttamente in questi sei mesi di permanenza in Italia collima con ciò che aveva ascoltato, visto sui media o letto dell’Italia? – “Quel poco che ho visto finora è migliore di ciò che avevo appreso prima. Ho parlato con gli italiani, senza intermediari, in spiaggia, ho conversato con persone della città e della regione e tutti sono stati gentili cortesi e rispettosi. Nonostante le attuali gravi difficoltà la realtà marchigiana sembra buona a me che provengo da un altro continente. Tutti mi hanno dato un’impressione positiva con auguri di buona permanenza. Hanno ben compreso ciò che ho intrapreso con la mia famiglia. Non è stato facile, mi hanno dato del coraggioso, rispettando le nostre aspirazioni”.

E le Marche? – “Il fatto che mi ha sorpreso di più è la bellezza delle Marche con le sue spiagge e i vicini monti Sibillini, è una regione di cui all’estero non si parla mai”.

Per il futuro? – “Devo trovare un lavoro stabile che mi consenta di mantenere la mia famiglia, poi, nel tempo libero, vedrò come far riconoscere la mia laurea in giurisprudenza. Desidero esercitare la professione di avvocato come in Argentina o un’altra che ci consenta una vita onesta e decente, per assicurare un avvenire migliore ai miei figli. Il mondo dovrebbe esser la casa di ognuno, si dovrebbe essere liberi di viaggiare senza frontiere”.

Eno Santecchia

5 gennaio 2023

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