Tu, non sei stato la mia vita, / ma un amore perduto e perso, / stremato ora dalla rabbia / per l’opera di una sola follia: / cercare le orme vaghe dei cari, / rassegnato ad una falsa pace, / per te, non ci sarà più / l’ingenuità di un bambino, / ti si struggerà ogni fibra / della tua anima. / Gioca con una carezza / quando spunterà l’assalto / della tua giovinezza, / gioventù, che mai si affanna / per una speranza / che non deve morire. / Nulla ora ti si nega, / pregaci nella tua bellezza / chiusa in un dolore / che è solo tuo, / un dolore illeso, puro, / dove trovare il coraggio / per sussurrare il tuo nome: / “Eitan” / a un mondo che ti aspetta / e ti saprà aspettare, / nel nome dei tuoi, / insieme con loro, / in un vento senza limiti, / senza confini.
Mauro Ruzzu
13 novembre 2022