Francesco Frank Ricci, musicista di Corridonia: “I love you Japan. Arigato gozaimas!”

E allora? Com’è andata in Giappone? Stupendamente. Non escludo che scriverò un libro su questo. In teoria bisognerebbe chiederlo alla mia chitarra, lei è molto più sensibile di me, lei sente tutto. Lo faremo.

Sì, ma com’è andata? Chiedo, quando è che una persona dà il meglio di sé? Quando? Semplice, quando è circondata da persone gentili. L’arte della gentilezza dovrebbe essere insegnata nelle scuole. Per 21 giorni i miei occhi non hanno fatto altro che vedere gente inchinarsi. Inchinarsi ogni volta che si trovava di fronte a un altro essere umano. È bello, essere salutati così: è bello tirare fuori la parte bella delle persone. È bello e importante, sapere che c’è qualcuno che pensa a te. Che ti fa sentire parte di una grande famiglia.

Francesco Frank Ricci

L’arte di amare il prossimo è un’arte sublime, raffinata; i giapponesi non indossano la mascherina bianca per via dello smog: si coprono il volto con la mascherina anche se sono semplicemente raffreddati. Difendono la tua salute. Difendono la salute del prossimo.

Il suono di Tokyo, di Hiroshima, di Kyoto, e di tutte le altre metropoli dove abbiamo avuto l’onore di suonare è… bello. È un suono gentile, morbido, contenuto: è il suono di chi si toglie le scarpe, se deve entrare nella tua dimora. Le mie dimore sono state gli hotel: luoghi dove la cura del dettaglio rasenta la perfezione. Ci si può innamorare di una camera d’albergo? Sì. Per un musicista è normale. Ed è lì che ho imparato che in Giappone è impossibile porre limiti alla tecnologia.

E ancora: fare un concerto al diciannovesimo piano con alle spalle Hiroshima e i suoi grattacieli, con alle spalle Hiroshima e tutto il suo immenso splendore… è possibile? Sì, lo è, a Hiroshima lo è. E Tokyo? Tokyo ce l’ho nel cuore. Che oceano. Che grandezza. Che possanza elegante, sobria. Che fluidità. Tokyo mi ha insegnato una cosa importante: che possiamo essere dei giganti, ma allo stesso tempo delle piume; che possiamo essere veloci, e allo stesso tempo riflessivi. Potrei e vorrei dire molto altro. Potrei e dovrei scrivere un libro. E forse lo farò. Per il momento aggiungo solo questo: I love you… Japan. Arigato gozaimas!

Francesco Frank Ricci

13 ottobre 2022

Sii il primo a dire che ti piace

Commenti

commenti