Sono stanco di lottare con chi, davanti l’evidenza dei fatti, insiste in credenze senza costrutto. Quante città venerano santi mai esistiti e li tengono come patroni? In quante chiese ci sono ossa e resti strani di presunti santi?
Credo che un gran casino sia stato generato al tempo delle crociate, quando i fratelli di principi o di nobili andavano in Terra Santa desiderosi di “conquistare” terre e fama. Come è andata lo sappiamo: quasi sempre han preso grandi legnate e sono stati spogliati di tutto. Per questo, ecco la mia teoria, non potendo tornare a casa carichi di gemme, si procuravano una preziosa cassettina piena di ossa che, una volta in patria spacciavano essere di un grande Santo. Ossa miracolose e dal valore inestimabile.
Sempre secondo me, è questo il motivo per cui abbiamo tanti santi farlocchi. Facciamo il caso di un santo molto noto nel Piceno (https://www.interris.it/spiritualita/sant-elpidio/). Credo che oramai sarebbe il tempo di dire che Sant’Elpidio non è mai esistito. È il patrono della città dove risiedo e, in qualche raro scritto, viene presentato in maniera da far sorridere: una volta eremita, una volta vescovo, una volta abate, ecc.
Ragioniamo. Di un Santo si deve sapere: 1 – dove è nato; 2 – dove è vissuto; 3 – dove è morto; 4 – che cosa ha fatto; 5 – quale Papa lo ha elevato alla santità; 6 – in quale anno è stato fatto santo. In mancanza di tali informazioni va cassato dal Martirologio Romano (come fu fatto anni fa). Nella chiesa dove dicono siano le sue ossa non c’è un ex Voto a lui dedicato. E allora ? Chi hanno pregato i parrocchiani? Ciò che ho scritto per Sant’Elpidio vale per centinaia di altri santi, famosi per aver infilzato i draghi o per aver fatto cose… da favoletta.
Alberto Maria Marziali
18 settembre 2022