Una antichissima locuzione latina recita: errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Quindi, nel caso dei manifesti in foto, perseverare a scrivere in modo sbagliato “Sferisterio” ha un che di diabolicamente sottile, oltre a essere un po’ oltraggioso per una Città (assurta di recente a questo titolo) che di questo monumento architettonico porta vanto.
Nei manifesti giganti si leggeva che Toquinho si sarebbe esibito nello “Steristerio” mentre lo spettacolo “Fuego” sarebbe avvenuto nello “Sfersterio”. Sembra il gioco di una nota pubblicazione di enigmistica: cambia la consonante; togli una vocale.
Sarebbe stato meglio utilizzare il dialetto? Anche in questo caso sarebbero sorti dei dubbi tra il più moderno “Sfiristèriu” e il più antico “Filistèriu”: quale usare? C’è un illustre precedente. Anni fa sulla superstrada, percorrendola dal mare ai monti, alla uscita per Sforzacosta, il cartello segnaletico indicava “Sforzacoste” in perfetto dialetto maceratese. Al nostro articolo canzonatorio la risposta fu celere e si provvide alla correzione coprendo la “E” finale con una “A” appena più grande rispetto alla grafica usata.
Attenzione… in futuro, per evitare ulteriori e imbarazzanti errori (facile, vista l’ignoranza linguistica che circola negli ultimi tempi specie sui social), si faccia assistere l’attacchino da un professore dell’Università… armato di pennarello per una correzione immediata.
Guano di Piazza
18 agosto 2022