Da Paolo D’Arpini “Chi sei tu? I Ching, lo Zodiaco cinese, il sistema elementale indiano”

Paolo D’Arpini è un ricercatore laico appassionato dell’antica cultura cinese e indiana; dopo lunghi soggiorni in Oriente, nel 2010 si trasferì da Calcata (borgo bagnato dal fiume Treja) a Treia, in questo “buen retiro” ha potuto completare i suoi studi su un sistema archetipale da lui redatto integrando vari sistemi zodiacali ed elementali, per aiutarci a riconoscere le caratteristiche psicosomatiche della persona da noi incarnata.

“Chi sei tu?” è la domanda che egli pone sul frontespizio del libro edito da Ephemeria di Macerata. Forse l’atmosfera dell’esperienza vissuta in Cina e in India da due insigni maceratesi, Matteo Ricci e Giuseppe Tucci, ha influito sulla realizzazione del lavoro di ricerca del D’Arpini, che pur essendo nato a Roma ha avuto legami stretti con la città di Macerata, dove il padre Aldo è sepolto. Insomma gli spiriti del luogo lo avranno influenzato fino a convincerlo a editare un libro pieno di premonizioni psichiche e di riflessioni filosofiche, utili alla “conoscenza di sé”.

Nel suo riconoscimento dell’importanza di chi lo ha preceduto nella conoscenza culturale dell’estremo oriente così egli descrive i precursori maceratesi… “Due sono stati i marchigiani illustri che hanno legato il loro nome alla scoperta dei misteri di Cina e India. Il primo fu il gesuita maceratese, Matteo Ricci (1552/1610), che soggiornò lungamente presso la corte imperiale cinese scrivendo diversi libri in Mandarino (la lingua dotta); la sua più importante composizione fu il Grande Mappamondo, la cui sesta edizione fu fatta ristampare su ordine dell’imperatore stesso. Egli cercò di integrare la cultura cinese con quella occidentale in una sintesi più apprezzata in Cina, ove morì a Pechino, che presso la chiesa cattolica che lo aveva inviato in Cina come missionario”.

L’altro grande maceratese fu il professor Giuseppe Tucci (1894/1984), fondatore e curatore dell’ISMEO, l’istituto italiano per lo studio della cultura orientale e importante museo sito in Via Merulana a Roma. Paolo D’Arpini ebbe la fortuna di visitare quel museo e fu toccato dal rispetto con il quale le reliquie di religioni esterne alla nostra cultura avessero trovato ospitalità e idonea spiegazione. In seguito a ciò s’interessò alla letteratura e alle traduzioni originali prodotte dal Tucci e si dissetò a quella fonte di conoscenza. In particolare apprezzò le sue ricerche sulla cultura nepalese e tibetana e la sua ricerca sull’antica saggezza cinese, laica per antonomasia, rivolta al benessere dello stato e del popolo. In particolare Giuseppe Tucci è stato in grado di offrire un quadro suggestivo dei due indirizzi culturali della Cina, il Confucianesimo e il Taoismo, la via della correttezza e la via della spontaneità.

Paolo D’Arpini conclude la presentazione del suo nuovo libro dicendo: “Fonte primaria degli aspetti sociali contenuti nella mia ricerca è il Libro dei Mutamenti, I Ching, uno dei testi di saggezza più antichi dell’umanità. In esso sono integrati diversi commenti di Confucio e di Lao Tze, nonché considerazioni più tardive di matrice Chan (Meditazione Buddista). All’I Ching, sono riconducibili anche gli archetipi psichici basilari dello zodiaco cinese. La mia pluridecennale ricerca compiuta sia su testi di matrice cinese che indiana, come a esempio Il Potere del Serpente, mi ha portato a elaborare un sistema archetipale congiunto che si basa sugli esagrammi radice dell’I Ching e sui cinque elementi indiani. E avendo ‘completato’ i miei studi e le mie sperimentazioni dal vivo, ho deciso di trasmettere la conoscenza acquisita con questo testo che spero possa ispirare il lettore verso l’autoconoscenza, anche in senso spirituale…”. 

6 agosto 2022

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