Un grammo di radici, / un grammo di morte, / ancora tormentano / il mio aquilone dimentico, / distratto, / che fa del suo volo / un infinito inspiegabile. / Che fa sangue sul disegno / dei miei nidi / prima che faccia buio, / prima che le mie certezze / diventino tutte tristi. / Così tengo il conto degli universi / che formano questa casa; / così sfido le intemperie / per tramutarmi in rondine; / ma senza un nesso logico, / nelle radici che sfidano / le mie primavere, / che non rinascono mai.
Elisa Eötvös
20 giugno 2022