Occhi puntati sullo stadio Helvia Recina: spendiamo meglio i 4 milioni di euro

Mai distrarsi e soprattutto mai pensare positivo! Nonostante frequenti lo stadio Helvia Recina dal 1975, ultimamente, stante anche la situazione covid, la mia presenza, si è molto limitata. Questo ha anche fatto calare l’attenzione su quello che succede e succederà sull’impianto sportivo di via dei Velini. Un grave errore, visto quello che mi è stato fatto notare: l’arrivo dei fondi del PNRR ed il relativo utilizzo! Le dichiarazioni dell’Assessore allo Sport stanno lì a dimostrare che si vuol fare dell’Helvia Recina!

Faccio una premessa doverosa: l’ultima vera soddisfazione relativa al calcio cittadino risale agli anni 80 con la mai dimenticata Maceratese dei vari Gabban, Santini, Sabbatini, Faustinella e dei gemelli del gol Pagliari-Morbiducci. Per il resto solo qualche flebile e debole fiammata presto spentasi perché il calcio significa anche tanto investimento e la nostra città non offre così cospicui capitali né persone disposte a inserirsi in questo strano e difficile mondo. Dell’Helvia Recina del nuovo millennio ricordo solo bravissimi, tenaci e indomiti giovani provenienti dall’atletica: Attene-Maurizi-Reina – Salvucci -Bonifazi-Antonelli solo per fare alcuni nomi dei più titolati e rappresentativi sicuramente a livello assoluto.

E allora come spiegarsi che dei 4 milioni di euro, dico “Quattro”, stanziati per il rinnovo dell’impianto, solo la “miseria” di 30.000 euro venga dirottata per rattoppare una pista che mostra i segni evidenti dei suoi 11 anni di vita? Il tutto perché la solita malattia “calciofilite” affligge l’Amministrazione Comunale che ha deciso di costruire uno stadio da serie B!

Sono andato, per curiosità, ad analizzare i dati delle squadre iscritte in serie cadetta e il solo monte stipendi va da un minimo di euro 3.500.000 a uno standard medio di euro 7.000.000. E allora mi domando: perché non copiare gli splendidi impianti realizzati in Ancona, sotto la spinta dell’assessore e poi presidente provinciale del Coni Sturani, non per niente proveniente dall’atletica, che rappresentano un punto cardine dell’economia della città? Poi, come pensare di stravolgere la struttura di uno fra gli stadi più belli, fra quelli medio piccoli d’Italia, tagliando tutti gli alberi della curva nord?

Se proprio si volesse intervenire, si dovrebbe realizzare un progetto che preveda le 8 corsie per immaginare ancora più importanti gare di Atletica Leggera rispetto a quelle sin qui svolte! Stiamo ancora pagando le assurde gabbie “donateci” dalla precedente amministrazione ma sembra che tutto ciò non abbia insegnato nulla! Basta con le divisioni e i fili spinati, il mondo ha bisogno di pace e calore umano, di atleti che si sfidano sul campo per poi abbracciarsi dopo la competizione tributando gli onori ai vincitori ed ai vinti come un bellissimo sport di squadra ci insegna: il Rugby!

Lo stadio deve divenire un altro fiore all’occhiello della città, un luogo che non divida ma unisca nella passione dello sport! Credete sia normale spendere 4 milioni di euro, elucubrando di serie B mentre la domenica la sfida, con rispetto parlando, è con la Cluentina o con il  Chiesanuova? Ripeto: guardiamo Ancona e il suo Palaindoor che richiama per 3 mesi all’anno atleti da tutt’Italia per la gioia di ristoratori, albergatori e negozianti!

Non facciamo l’errore di programmare un futuro solo su un sogno, programmiamo invece ponendoci obiettivi raggiungibili, stimolanti e gratificanti per tutta la città, sempre mettendoci il massimo impegno! Spero che la mia non sia solo una voce isolata; chi ama la propria città, chi ama lo sport e lo vive con passione ha il dovere di farsi sentire, perché difficilmente capiterà, prima di qualche lustro, che si possano avere tanti soldi da investire negli impianti! Indigniamoci e facciamoci sentire, non accettiamo il fatto compiuto e diventiamo noi i propulsori per un migliore governo della nostra bella città!

Fabrizio Giorgi

19 giugno 2022

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