Canta Zucchero Sugar Fornaciari: “Per colpa di chi chi chi chi chichichirichì…”. Già, di chi la colpa? Sono tante le colpe della maledetta guerra tra Russia e Ucraina ma… qual è la primigenia? Di chi?
Risale a ottant’anni fa, quando Germania e Italia causarono una guerra che permise agli Usa un ricatto: europei vi aiuteremo e voi ci consentirete di piazzare nostre basi militari nei vostri territori, con una zona di rispetto tra Europa e Russia. In tutti questi anni l’Europa, che nel frattempo è diventata una unione di Stati, non è stata capace di dotarsi di un proprio, vero ed efficiente, esercito e di dire agli Usa: “Grazie ma ora siamo in grado di difenderci da soli, lasciate le basi Nato solamente a noi”.
Però questo non è avvenuto perché alcuni Stati (Francia e Germania) vogliono avere un predominio politico ed economico sugli altri mentre l’Inghilterra, visto l’andazzo, si è defilata. Gli Usa, notoriamente e da sempre guerrafondai (Asia, Africa, Medio Oriente) hanno spostato da tempo gli occhi sull’Europa, come in una partita a scacchi: un po’ per volta hanno avvicinato le basi Nato alla Russia contravvenendo agli accordi.
Perché fanno questo? È ormai evidente a tutti che con la guerra ci tirano su le loro finanze: guadagnano le forti lobby che costruiscono e forniscono armi e munizioni; fanno indebitare i paesi belligeranti e li tengono in pugno per realizzare la ricostruzione. Ogni guerra che scatenano permette all’economia degli Usa di prosperare.
Dunque, tornando alla partita a scacchi, la mossa conseguente è stato il rovesciamento di potere in Ucraina, mettendone a capo un loro fantoccio che, guarda caso, ha fatto domanda per entrare a far parte della Nato. La Russia, stufa degli “sconfinamenti” sul trattato, ha dato l’altolà e ora gli Usa, ai quali interessa l’allargamento del conflitto perché più Stati sono coinvolti e più ci guadagneranno, fa con finta cautela di tutto per allargare la guerra.
Spinge gli Stati Nato a sostenere l’Ucraina con invio di armi e di soldi, fa ammassare le truppe di questi Stati ai confini con la Russia e sostiene direttamente l’Ucraina con l’invio di specialisti e di armi (poche, perché la guerra deve durare a lungo mostrando al mondo una lunga agonia ucraina in modo che gli Stati Nato possano avere il tempo necessario a condizionare l’opinione pubblica alla giustezza dell’eventuale intervento militare) in modo che, come è accaduto in altre parti del pianeta, hanno messo un piede nell’affaire.
E L’Europa? Obtorto collo e, come si dice da noi, “a trózzu e boccó”, si sta muovendo, lentamente. Stupisce l’atteggiamento di Germania e Italia che hanno subito pesantissime conseguenze dalla sconfitta nella seconda guerra mondiale: la prima divisa a metà per lunghi decenni; l’Italia che ha perso vaste zone di territorio nazionale; i milioni di morti avuti e causati ad altri, che non vanno dimenticati. Ecco, Germania e Italia, dovrebbero essere gli Stati più attivi per mediare un accordo tra Russia e Usa (gli ucraini sono solo un casus belli e ne subiscono, purtroppo, le conseguenze) che sarebbe propedeutico a compattare gli Stati dell’Unione Europea finalizzato a dare un segno forte sullo scacchiere mondiale.
Della situazione politica tedesca non siamo in grado di esprimere giudizi ma in Italia appare evidente l’inadeguatezza di Draghi (è solo un bancario non un politico) e di Di Maio che non si capisce chi sia. Dalle sue esternazioni non ci sembra adatto a ricoprire il ruolo che si è ritagliato. Ma anche tutta la pletora di camera e Senato non è che sia da meno, tesa pro Ucraina, condizionata dai media (spiace dirlo, in troppi prezzolati) che fanno informazione unica, un insieme di politici attenti più al voto (a quello che pensa la gente verso la quale è iniziato il condizionamento a mezzo tivvù e social) che alla situazione reale.
Quindi, tirando le somme, l’Unione Europea è incartata e non sa come uscirne, la Russia ci è andata giù pesante, l’Italia fa pena e le lobby e i politici Usa, sul pianeta Terra, sono il demonio.
Fernando Pallocchini
2 giugno 2022