I balneari italiani perdono le concessioni e senza la certezza dell’indennizzo

Come al solito l’Italia è la nazione più penalizzata dalle leggi dell’Unione Europea e questa volta tocca agli stabilimenti balneari. Speriamo che la legge sia uguale per tutte le nazioni ma resta il fatto che l’Italia è quella con il maggior chilometraggio di spiagge e soprattutto situate nel Mediterraneo: volete mettere queste spiagge in paragone con quelle del freddo mare Atlantico… motivo per cui siamo i più penalizzati. A tal proposito che hanno fatto i nostri Consiglieri europei? e il Governo nazionale? A leggere il comunicato diramato dal deputato Lucia Albano (FdI) i nostri balneari appaiono… cornuti e bastonati!

Afferma in una nota Lucia Albano, deputato di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Finanze: “Apprendiamo che il governo dei migliori ha finalmente trovato la quadra sulle concessioni balneari. Una pantomima inutile per definire quanto era ormai risaputo: la volontà di mandare all’asta 30mila aziende italiane, non curandosi degli investimenti effettuati dalle imprese che avevano riposto fiducia nella normativa italiana. Il governo continua a raccontare agli italiani che senza le aste delle concessioni balneari salterebbero i finanziamenti del Pnrr, ignorando volutamente che la Bolkestein non è inserita tra le richieste del piano. La novità di queste ore, oltre all’ampliamento delle gare alle attività con finalità sportive, è che il calcolo degli indennizzi verrà dettagliato in un successivo decreto: un atto di cinismo estremo verso chi scopre oggi di dover cessare la propria attività senza nemmeno ricevere certezze in merito all’entità dei rimborsi. Fratelli d’Italia, in questo atteggiamento ondivago di posizioni, è rimasto l’unico partito coerente; con Giorgia Meloni continuerà a battersi in ogni sede per evitare questa vergognosa espropriazione”.

27 maggio 2022

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