Corridonia, 30 anni in silenzio, mutilato e dimenticato, torna a nuova vita il Morettini

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Trent’anni in silenzio, impolverato, mutilato malamente in alcune sue parti per un intervento di restauro poco professionale effettuato nel 1956, uno storico organo resisteva sulla cantoria della chiesa dei SS Pietro, Paolo e Donato a Corridonia.

Il miracolo – Una storia purtroppo comune a tanti meravigliosi organi, strumenti che sono dei veri e propri monumenti, testimoni di cultura musicale e religiosa, nonché pezzi di arte organaria lasciati in abbandono. Meraviglie museali, invece, da conservare e da ascoltare. Ma a Corridonia c’è stato il miracolo, l’opera di Angelo Morettini, un organaro umbro dell’800, è tornata a vivere di nuovo e la sua possente voce fa vibrare la sacralità del luogo.

L’artefice – Artefice è stato il parroco don Fabio Moretti, che con la sua tenacia è riuscito a reperire i fondi necessari. Non è stato facile raggiungere l’obbiettivo prefissato ma con il contributo di alcuni privati, quello che ha destinato all’opera una quota dell’8 per mille della Chiesa Cattolica e quello fondamentale della Fondazione Carima, don Fabio Moretti ci ci è riuscito.

La storia – Questo organo venne costruito nel 1830 per quella che a quel tempo era la Collegiata di Montolmo, tecnicamente presenta un manuale con estensione di 54 tasti e pedaliera scavezza (tipo di pedaliera antica priva dei primi 4 cromatici), è dotato di 25 registri di cui 5 ad ancia oggi rimessi in funzione. Il progetto del restauro, dopo aver ottenendo il nullaosta della Soprintendenza per i beni artistici e culturali delle Marche, grazie anche al professor Paolo Peretti, ispettore onorario agli organi storici delle Marche, è stato assegnato alla ditta Fratelli Ruffatti di Padova, specializzata in restauri e costruzione di monumentali strumenti.

Il restauro – I tecnici dell’azienda hanno smontato l’organo completamente e lo hanno portato in sede avviando la ricostruzione delle parti mancanti o rovinate quali ance, gariglione, tamburo e sistro, riportando poi lo strumento all’originale corista con un magistrale allungamento di tutte le canne usando metalli del tutto simili agli originali. Al termine dei lavori lo strumento è ritornato a essere funzionante ed è stato riportato sulla sua cantoria. A questo punto è stata la volta degli specialisti Scolaro e Rigatto che hanno svolto l’ultimo necessario e paziente intervento per l’intonazione e l’accordatura dello strumento, che è finalmente tornato al suo antico splendore musicale.

18 aprile 2022  

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