Una volta il tempo del natale era molto povero e non ci si scambiavano i regali in maniera frenetica come oggi. Poteva succedere, però, che il nonno comperava qualcosa di molto semplice per suscitare la meraviglia dei nipoti. Non c’era ancora la Tv e per attirare attenzione e racconti bastava un qualsiasi oggetto.
In molte case, in un certo periodo, arrivarono le palle di Natale. Per il vero, la loro storia era piuttosto antica. Nacquero come ninnolo per signore e la prima descrizione di una Palla di Neve deriva dalle pubblicazioni riguardanti l’Esposizione Universale di Parigi del 1878. Potevano contenere piccole scene religiose o paesaggi, ma tutto rigorosamente sotto neve.
Si diffusero tardi perché originariamente erano molto costose e ambite, poi con il tempo divennero più popolari e meno costose, sempre più belle e, di solito venivano regalate ai bambini in certe occasioni di festa come il Natale. Le palle di vetro proponevano spettacoli di fantasia, ma pieni di bellezza. Bastava agitare la piccola sfera per vedere poi scendere delicatamente la neve, bianca, come in un fantastico mondo di sogno…
Ricordo mia nonna che l’aveva conservata fin da piccola, io ero bambinetto, lei la teneva sul suo comò, come una reliquia… e se volevo vedere la neve che si sollevava, roteava in piccoli fiocchi e ricadeva, delicatamente la prendeva e me la faceva osservare, ma guai a toccarla.
La palla di neve ha stimolato la fantasia di molti e una originalità è stata attuata in Italia dove anni fa, per Natale, qualcuno realizzò una enorme sfera di vetro. Tanti sono entrati dentro quel gigantesco “globo di neve”, grandi e piccini, scattando foto ricordo davvero particolari. Dentro la bolla c’erano tanti addobbi a tema: alberelli, renne e slitte… oltre alla neve.
Alberto Maria Marziali
4 marzo 2022