Discorsi ascoltati nella tavolata accanto in un ristorante maceratese: chi  infetta chi?

Fondamentalmente non sono contro i vaccini, anche se ci sono stati parecchi casi di bambini che nel corso degli anni hanno subito danni da vaccinazione. Però questa volta ho preferito non farmi iniettare niente per via della confusione che c’è stata sin dall’inizio della pandemia. Non mi fido delle situazioni dove non c’è chiarezza.

Pochi giorni fa sono stato invitato a una festa conviviale cui non potevo dare forfait. Sono andato in farmacia per il tampone, risultato negativo. Bella tavolata allegra e, di fianco, un’altra tavolata. Discorsi di qua e di là, i più vari. Le persone della tavolata accanto, tutte vaccinate, a un certo punto hanno affrontato l’argomento principe di questo periodo: “Non vaccinati assassini: per via di questi individui rischiamo di essere infettati!”

Ho ascoltato in silenzio, senza intervenire mentre riflettevo: “Sono vaccinati e hanno paura di contrarre il virus… ormai sappiamo che questo vaccino anti covid ha una efficienza discutibile… e qui c’è un paradosso: chi rischia di essere infettato sono io, perché ormai è certo che anche i vaccinati sono portatori del covid-19 ma possono entrare ovunque, per cui io, che ho fatto il tampone sono sicuro di non essere infetto e, quindi, di non infettare nessuno mentre costoro, invece, potrebbero essere portatori del virus”.

Ecco, quando sopra ho scritto di confusione mi riferivo anche alla questione del green pass: chi ce l’ha perché vaccinato può circolare tranquillamente e può infettare gli altri. Assurdo! Perché non eliminare il green pass e far fare il tampone a tutti? Sarebbe scomodo, costoso ma di certo più sicuro per arginare la diffusione del virus. Ma è dal tempo di Conte che andiamo avanti a delibere sconclusionate.

Fernando Pallocchini

7 febbraio 2022

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