Dal leccino e dal maurino / dal piantone ad alta volta / prende avvio già a novembre / da quei rami la raccolta.
Grandi e bimbi ben disposti / sopra e intorno con gran festa / tutti presi a spettinare / quelle chiome, quella testa.
Ben ricolmi sacchi e cesti / il frantoio lesto accoglie, / con le olive lì si giunge / ripulite dalle foglie.
Il lavaggio è prima cosa / poi pian piano la spremuta / dopo giri macchinari / l’olio in vasca già saluta.
Esso scende senza sosta / fiume d’oro profumato / biondo ride nella “culla” / è già luce neanche nato.
Il suo viso sa di forza / di fragore e di eccellenza / riposato fa ritorno / su quell’aia di partenza.
In bottiglie o damigiane / nell’attesa più pulita / fa del cuore suo allargato / il trionfo di una vita.
Nel condire erbe e foglie / cotte o crude dentro il piatto / ci si butta a capofitto / sempre attento mai distratto.
Sulla carne o panzanella / il suo corpo si protende / dentro a sughi o soffrittati / è il sapore che ci attende.
Che ci porta senza freni / su nel cielo suo più ardito / il palato che lì giunge / più non lascia tale invito.
Mario Monachesi
3 febbraio 2022