“Abbiamo appreso la scelta assai discutibile del Comune di Castelfidardo di non erogare il buono alimentare alle famiglie in difficoltà economica autosospese dal lavoro perché non in regola con il green pass”. Così afferma Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale per le Marche del Popolo della Famiglia, commentando le condizioni poste dall’Amministrazione comunale di Castelfidardo per l’accesso all’erogazione del buono spesa da destinarsi famiglie in difficoltà economica.
Il commento di Sebastianelli: “I poveri sono poveri, indipendentemente dal motivo per cui lo sono diventati e dalle possibili ‘colpe’. Non è assolutamente ammissibile che un’Amministrazione, che dovrebbe rappresentare e tutelare tutti i cittadini, faccia distinzione tra poveri buoni e poveri cattivi. Facendo un esempio netto, questa decisione crea poveri di serie A e poveri di serie B, facendo passare l’erroneo concetto che il povero, se ritenuto colpevole del suo stato, non deve essere aiutato e quindi va escluso da ogni sostegno. La povertà è un dato di fatto, una situazione oggettiva, non una condizione relativa o soggettiva scaturente dalle decisioni di una giunta evidentemente insensibile a questo aspetto. Questo approccio amministrativo non è né ammissibile né tantomeno giustificabile!
Il DECRETO-LEGGE 21 settembre 2021, n. 127 “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening” citato nell’avviso pubblico del Comune, quasi a giustificare la scelta fatta, non ha nulla a che fare con l’erogazione del buono, che ovviamente può essere ritirato, spedito o consegnato al domicilio dell’interessato.
La povertà non è questione di “vaccino si, vaccino no” o “green pass si, green pass no” è un dato di fatto e va sempre soccorsa e risolta.
Il Popolo della Famiglia esorta la Giunta comunale di Castelfidardo ad avere a cuore tutte le famiglie povere e tutti i cittadini in stato di necessità, indipendentemente dall’origine delle situazioni. È una questione di equità sociale nello spirito della nostra Costituzione.
La condizione di povertà è basata su parametri economici oggettivi e reali, non certo sui motivi che l’hanno prodotta. Una Giunta, dinnanzi alla indigenza, non può mai negare il cibo ai bisognosi, soprattutto quando si spendono milioni di euro in altri capitoli che non riguardano il soccorso alla primaria povertà.
Per i motivi sopra descritti – conclude Sebastianelli – il Popolo della Famiglia invita la Giunta comunale a rivedere i criteri per l’assegnazione dei buoni includendo tutte le famiglie in stato di necessità economica e non solo quelle che, arbitrariamente e impropriamente, ritiene ne abbiano diritto”.
18 dicembre 2021