L’Europa non ci ama: è a rischio il credito d’imposta per le aziende del “cratere”

La tanto attesa operatività per il 2021 del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, effettuati dalle imprese dell’area cratere (Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo) colpita dagli eventi sismici 2016, sembrerebbe non poter trovare applicazione.

Infatti, si prevede che l’autorizzazione da parte della Commissione Europea, necessaria per la piena attuazione della proroga della misura, non potrà essere concessa. Se ciò avvenisse, sarebbero migliaia le imprese del nostro territorio che resterebbero inevitabilmente bloccate nella realizzazione di consistenti investimenti già programmati.

L’importanza di questa misura, come più volte sottolineato dall’Associazione, va ravvisata nella possibilità che la stessa conferisce alle imprese di ottenere un considerevole recupero a livello fiscale, pari al 45% del valore dell’investimento, da portare in compensazione con le varie tipologie di imposte.

È inconcepibile che, dopo una serie di eventi che hanno messo a dura prova il tessuto produttivo delle piccole e medie imprese, da ultimo la grave crisi epidemiologica in corso, una delle più importanti possibilità agevolative, non trovi attuazione a causa di incomprensibili criticità procedurali.

Confartigianato, fin dalla previsione normativa della misura, ha sostenuto fortemente la necessità di una pronta attivazione della stessa, per offrire alle imprese una valida ed efficace opportunità di ristoro in un contesto che già le vedeva duramente provate dagli eventi e che richiede un sicuro “salvagente” per evitarne il definitivo tracollo.

Laddove venisse confermata l’impossibilità di rendere operativa la proroga della misura in questione, sarà indispensabile la previsione di uno strumento agevolativo di equivalente efficacia, operante anche in via retroattiva, capace di contribuire alla ripresa economica del territorio.

Giorgio MenichelliSegretario generale
30 novembre 2021

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