A Macerata piccole truffe… grandi guadagni senza muoversi dal posto di lavoro, per cui oltre il sicuro stipendio fisso (di questi tempi merce di valore) c’era l’arrotondamento.
Vai all’anagrafe, chiedi la carta d’identità, versi in contanti pochi euro… sono pochi e li paghi: che ne sai che sopra l’impiegata ci ha fatto la cresta? Anzi… la cretina ci ha fatto la cre(s)tina! Non vorremmo essere offensivi ma chi oggi spreca un posto di lavoro impiegatizio a tempo indeterminato, in una struttura pubblica comunale, non può essere definito diversamente. Certo, sono stati pochi euro ogni volta (5/6 euro e qualche centesimo) che, però, alla fine di conti, sono stati calcolati in una truffa da 50mila euro! “Me cojóni!” direbbe il maceratese doc.
Ma… ci sono le chiacchiere su FB… tutti le leggono, tutti commentano e sono notate anche da persone che sentono puzza di bruciato: partono le indagini, si montano telecamere nascoste, arrivano alcuni agenti della Polizia Locale a richiedere il documento e si fanno truffare: le prove ci sono tutte! Perfino agendine con su segnati gli “incassi” da brava impiegata precisa.
Per i maceratesi oltre la truffa anche la beffa: fregati da una di Citanò. Macerata… ah Macerata… civitas Mariae… città della Pace… città dello Sport… da oggi sui cartelli all’ingresso della città anche… città della… gappiòla (traduzione: fare la cresta).
12 settembre 2021