L’evento di Fondazione Carima: con i bozzetti di Dante Ferretti sembra di stare al cinema

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Durante la conferenza stampa di presentazione della mostra “Dante Ferretti, effimero per errore” siamo stati colpiti da una frase di Mauro Mazziero, il “suggeritore” dell’evento: “C’era la consuetudine di far girare per le case l’immagine della Madonna di Loreto e ogni famiglia preparava con cura uno spazio per accoglierla”. Ecco, è un po’ quanto è avvenuto con i bozzetti di quel gran personaggio che è Dante Ferretti, un maceratese premiato con gli Oscar accolto al suo ritorno a “casa”.

Già, perché questa mostra non è stata un appendere le opere, magari in quelle stanze prestigiose di cui palazzo Ricci dispone in abbondanza, che però avrebbero “rubato” visibilità, con i loro arredi e gli affreschi policromi a dei lavori che, per loro natura, per i materiali “poveri” ma adatti alla bisogna usati, pur nella loro eccezionalità sono solo dei bozzetti preparatori, quindi geniali ma di modesta apparenza materiale.

Ecco allora la intuizione: lasciamo i piani nobili e prepariamo un percorso nelle salette che sono da contorno all’ingresso. In tale modo il visitatore ha la netta impressione di entrare nel mondo di Dante Ferretti, come avesse accesso a una sala cinematografica con la proiezione del film già iniziata, e senza essere accompagnato dalla mascherina con la fioca luce della torcia. Il buio è totale accentuato dai tendaggi neri che fasciano il percorso.

Appare la prima immagine che sembra vivere di luce propria, effetto ottenuto con il sapiente uso di una illuminazione calda che delimita i contorni dei bozzetti, li sfuma e li isola dal mondo creando l’effetto dello schermo cinematografico, che ti fa essere solo con la proiezione, pur se siedi in mezzo a tante persone. Ti soffermi a guardare, sei catturato, passi alla prossima scena, alla successiva e vai avanti fino alla fine. Il risultato? Bozzetti evidenziati alla ennesima potenza. Il disegno con i pastelli realizzato su cartoncino mostra il suo vero valore. Insomma, una mostra e una esperienza da non perdere.  Bello il catalogo.

Fernando Pallocchini

Le Opere

“I racconti di Canterbury” (1972) pastello su cartoncino (86×153); / “La città delle donne” (1980) pastello su carta (100×70); / “Il barone di Munchausen” (1986) pastello su carta (70×100); / “Amleto” (1990) modello in resina (36x90x70); / “Titus” (1998) – pastello su cartoncino riportato su alluminio (68×196); / “Kundun” (1996) pastello su carta (70×196); / “Ritorno a Cold Mountain” (2001) pastello su cartoncino (70×200); / “The aviator” (2003) pastello su carta (70×200); / “Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street” (2006) pastello su carta (59×168); / “Hugo Cabret” (2010) / pastello su carta (73×102); / “Carmen” (2008) – pastello su cartone riportato su tela (80×143).

Info – In mostra dal 25/7 al 19/9/2021 a Palazzo Ricci in Macerata – Da martedì a sabato: 15,30-19,30 – domenica e festivi: 10-13 / 15,30-19,30; chiuso il lunedì.

11 settembre 2021

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