C’era una volta… la Fata della Semplicità: favola italiana tra clandestini e Alitalia

C’era una volta, in una favola e solo nella favola, un paese bellissimo che aveva le risorse per essere un vero paradiso. Un’agricoltura floridissima, un artigianato favoloso, tanta arte che nessun altro ne aveva altrettanta. Sarebbe bastato solo valorizzare queste cose nel modo per far divenire il paese della favola un paradiso terrestre.

Ma, tanti anni fa, nella nostra favola, alcuni orchi cattivi, commercianti importatori, hanno iniziato a far capire ai “principi” del regno che loro, con il commercio, potevano guadagnare cifre favolose e quindi sarebbero stati in grado di far arricchire anche i “principi”, se costoro li avessero aiutati.

I partiti. Oh… scusatemi, un lapsus scrivendi! I “principi” del paese della favola, subito fecero una legge che costringeva gli allevatori a dismettere i loro bovini, la cui carne era stata detta la migliore del mondo, per poi far importare la carne rossa dall’estero. In seguito i “principi” non si sono più curati di proteggere i prodotti genuini del reame per cui, quasi tutti gli altri paesi, li rifacevano farlocchi.

Nel turismo la parte sana dei gestori si è limitata, com’è logico, ad accogliere i turisti con prezzi onesti, mentre altri, quasi fossero degli gnomi malefici, li hanno munti, spellati e poi macellati con conti stratosferici. Nel paese della favola non potevano esserci animali in gabbia, tenuti in spazi ristretti, perché avrebbero sofferto troppo, quindi sono stati realizzati parchi dove ogni animale aveva un suo spazio ampio, che riproduceva il suo habitat naturale. Bello no?

Poi però, altri orchi cattivi, hanno convinto gli abitanti di alcuni “reami” vicini che questo era il paese dei balocchi e, facendo loro pagare cifre molto alte, li imbarcava su natanti di fortuna e li mandava a rischiare la vita in mare per raggiungere il bel paese della nostra favola. Ora questa gente proveniva da due diverse situazioni: alcuni fuggivano da paesi in guerra risultando così rifugiati politici da accogliere e ospitare; altri invece erano solo clandestini, che non sarebbero dovuti nemmeno arrivare.

Così, mentre in altri paesi si ospitano solo i rifugiati politici nel nostro paese della favola si accolgono tutti senza fare distinzione. E dove si mettono? Beh… si mettono in gabbia in centri di accoglienza o in gabbia nelle navi da crociera, e tutto costa caro al popolo del paese: il noleggio delle navi, il vitto, i centri di assistenza, il personale che li assiste, la polizia che li sorveglia…

Nella nostra favola insiste un’altra realtà ancora. C’è una compagnia aerea che, quando le cose andavano bene ha assunto varie migliaia di persone in più e ora, visti gli elevatissimi costi di gestione, è ormai al fallimento. Una situazione che difficilmente si verifica nei paesi reali ma avviene nel nostro bel paese, sì, quello della favola. Ora, voi direte: “Adesso arriva una fatina che fa un incantesimo e risolve i problemi del paese!” Altrimenti che favola è?

Eccola: è in arrivo la fata della semplicità! Lei, semplicemente, domanda alla compagnia aerea di organizzarsi per fare una serie di voli sui quali imbarcare i clandestini per riportali a casa loro. I soldi, che potrebbero dare un grosso aiuto alla compagnia, sono quelli risparmiati dal noleggio delle navi e dal costo dei centri di accoglienza dai quali, questo avviene solo nella nostra favola, spesso alcuni clandestini evadono.

Voi direte: “Ma poi li riprendono?” No. Nella nostra favola no, perché i gestori dei centri, e questo avviene solo nelle favole non nella realtà, a fine mese si dividono le cifre risparmiate facendo sempre risultare presenti anche quelli scappati. Tutti questi evasi, e altri che sono arrivati per altre vie, poi costruiscono baraccopoli fuori dalle città o invadono quartieri, occupando stabili disabitati o inabitabili, o si sistemano bivaccando nelle stazioni.

Allora, alla luce di tutto ciò, solo nella nostra favola naturalmente, accogliere i clandestini all’arrivo, rifocillarli e curarli, se necessario, e poi imbarcarli su un aereo e rimandarli da dove sono venuti risolverebbe diversi problemi. Infatti, la nostra brava fatina, con la sua idea tarperebbe le ali agli orchi cattivi che non troveranno più persone disposte a pagare e a rischiare la vita in mare, sapendo che poi sarebbero subito riportate a casa; darebbe un po’ d’ossigeno alla compagnia aerea, del nostro paese della favola; eviterebbe le stragi in mare e, soprattutto, alleggerirebbe le nostre città dall’aggravio dovuto alla presenza di tanti clandestini inclini a delinquere.

Ora, naturalmente, questa che ho raccontato non ha alcun legame con la realtà, è solo una favola, però ha una morale e ve la dico, come mi è più congeniale, in dialetto:

Da magghio, quanno comenza li svarchi

fino a ottobre, quanno se rcojie l’ùa,

grazie a la fata de la simplicità,

ognunu sta traquillu a casa sua!”

Cesare Angeletti (Cisirino)

19 agosto 2021

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