Il Comune di Macerata rinnova il sostegno anche per il 2021, al progetto di solidarietà al popolo saharawi. Dal 1999 infatti Macerata aderisce al progetto di accoglienza estiva dei bambini saharawi provenienti dai campi profughi nel deserto algerino, nei pressi di Tindouf.
Il progetto è gestito, a livello nazionale, dall’Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Saharawi, in collaborazione con il Ministero della Gioventù e dello Sport della RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica) e la rappresentanza del Fronte Polisario in Italia e, a livello regionale, dall’associazione regionale Rio de Oro-Marche, con sede a Macerata.
Il contributo del Comune di Macerata, del valore di tremila euro, raggiungerà 17 famiglie a testimoniare, ancora una volta, la vicinanza della città alla causa di un popolo vittima di una grande ingiustizia internazionale che da oltre 45 anni attende una risoluzione pacifica all’invasione subita e che necessità di sostegno umanitario, ma anche e soprattutto politico, affinché possa tornare nella sua terra, nel Sahara Occidentale.
«Questo tempo di pandemia così difficile dal punto di vista sanitario ma anche economico, ci spinge a riscoprire il valore della solidarietà e della vicinanza verso coloro che vivono in condizioni difficilissime la propria esistenza – ha commentato l’assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro -. L’amministrazione comunale ha voluto, per questo, compiere un piccolo gesto di vicinanza al popolo saharawi nella speranza che presto si possa tornare a ospitare questi bambini che nel nostro Paese trovano, seppur solo per il periodo estivo, la possibilità di curarsi».
A partire dalla scorsa estate, l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha reso impossibile, per la prima volta dopo 20 anni, lo svolgimento del progetto di ospitalità a Macerata poiché, come disposto dalla Ministra della Salute della RASD, Jira Bulahi, inevitabilmente, i campi profughi hanno dovuto chiudere i confini e tutte le missioni delle diverse ONG impegnate sul territorio sono rientrate nei rispettivi paesi.
Anche nei campi profughi saharawi è stata, poi, avviata una campagna di sensibilizzazione, informazione e prevenzione tra la popolazione e si è proceduto alla chiusura delle scuole e all’adozione di misure relative al distanziamento sociale. La situazione epidemiologica, grazie alle misure, è rimasta stabile nei campi profughi saharawi e nei territori liberati del Sahara Occidentale, con pochi casi segnalati. L’assenza delle ONG nei campi profughi ha, però, peggiorato la situazione di molte famiglie. Per poterle sostenere, l’Associazione Rio de Oro, di concerto con altre associazioni italiane e l’associazione spagnola Moviendo Arena Amigos de Rio De Oro, ha aderito per il 2021 al “Progetto Butigon”. Butigon è una piattaforma web realizzata dai saharawi attraverso la quale è possibile far arrivare pacchi alimentari e prodotti per l’igiene a famiglie saharawi.
Lo scorso anno il progetto di aiuto è stato rivolto solo a quelle famiglie di bambini che non hanno potuto beneficiare del periodo estivo in Europa; quest’anno, invece, con l’approvazione del Ministero degli Affari Sociali Saharawi, l’aiuto si è allargato a tutte le famiglie con disabili, fino a raggiungere 500 casi. Grazie a questo progetto, ogni famiglia saharawi riceve tre preziosi pacchi alimentari, distribuiti nei mesi di luglio, agosto e settembre.
10 agosto 2021