La favola di Pinocchio è un classico della nostra letteratura per l’infanzia e come ogni favola che si rispetti affascina adulti e bambini… e, inoltre, ha una sua morale conclusiva. Possiamo interpretarla come la storia del viaggio del singolo alla conquista della propria umanità, il percorre cerca la sua dignità di uomo. È comunque certo che, pur se in forma fiabesca, umoristica, rimane sempre un romanzo di formazione; di matrice sette/ottocentesca; alla stregua del David Copperfield di C. Dickens.
Gli animali “parlanti” – L’ambiente ove si svolge la favola è il granducato di Toscana dove regnavano la povertà e la fame. Le emozioni e i sentimenti sono in primo piano, importante il contatto con la natura e l’attenzione per gli animali “parlanti”, dei quali Pinocchio comprende il linguaggio: il saggio Grillo parlante (la coscienza di Pinocchio), le maligne faine che corrompono il cane Melampo perché non abbai (cosa ci fa pensare questo episodio?) e poi il gatto e la volpe, il pescecane, la lumaca, ecc… Sembra che Collodi abbia preferito affidare agli animali ruoli importanti e sentimenti umani, forse per farsi meglio comprendere dai piccoli lettori… Un Walt Disney in anteprima!
I “ruoli” dei personaggi – Naturalmente ha una motivazione questa analisi della favola! Si pensa che Mangiafuoco possa corrispondere a Mammona, che nei vangeli significa il denaro, il potere del mondo; mentre Lucignolo ricorda Lucifero e ancora il gatto e la volpe (le passioni) che distraggono Pinocchio impedendogli la conoscenza a scuola. Abbiamo la Fata Turchina, la quale simboleggia la Madonna che riconduce Pinocchio al Padre (Geppetto, che ricorda il falegname Giuseppe, padre putativo di Gesù).
Le raffigurazioni – Il Cardinale Biffi vedeva raffigurato in Pinocchio il cristiano peccatore che voleva redimersi, mentre il sindaco di Firenze Piero Bargellini vede rappresentata in Pinocchio la “Parabola del Figliol Prodigo”, amplificata. Il Figliol Prodigo sperpera i beni avuti dal padre; Pinocchio le monete d’oro avute da Mangiafuoco. Entrambi poi si pentono e tornano sulla retta via.
Le trasformazioni – Vi è anche un sottile richiamo alle “Metamorfosi” di Ovidio nelle Trasformazioni di Pinocchio e degli altri bimbi svogliati in ciuchini… E al mutamento di lui quando esce dal ventre della Balena: deciso, sicuro, prende in mano la situazione e si carica Geppetto sulle spalle.
Le similitudini – Ritornando alle monete d’oro, c’è chi ha visto in Pinocchio il moderno promoter finanziario che vuol far fruttare il denaro in fretta e con facilità (le monete seminate nel terreno e poi innaffiate). Riflettendo su questa favola e rapportandola nei tempi che attualmente viviamo quali similitudini possiamo trarne?
Il coronavirus – D’impatto direi che si possa ravvisare nella figura del burattino le migliaia di italiani costretti per il Coronavirus a essere… manovrati dai vari decreti e regole per sopravvivere (mascherine, orari di lavoro, chiusure di negozi a singhiozzo, asporto e non asporto). Forse questo brusco mutamento avrebbe dovuto sortire, come fu per la “Metamorfosi” di Pinocchio, un rafforzamento di carattere. Ma non credo sia possibile ciò, quando vedi sotterrati i tuoi sogni, o tuoi risparmi, le tue speranze (non te le aveva regalate Mangiafuoco!) che erano frutto del tuo impegno e sicurezza per il futuro. C’è stato il problema Mascherine: quante faine hanno azzittito tanti cani Melampo? I colori delle Regioni sembrano la tavolozza d’un pittore maldestro nascosta nel ventre della Balena. E poi i Vaccini e… arrivano: il gatto e la volpe… le passioni d’ingordigia! E poi le Varianti! Non sapremo mai se siamo Vaccinati!
Monete d’oro – Chi è il cristiano pescatore e chi il figlio prodigo, in questa storia del virus? Vogliamo addebitare tutto all’Empia Natura? Non ci sono monete d’oro da seminare! Ci sono solo piangenti serrande chiuse di decine di deliziosi negozi che rallegravano la città e davano decoroso sostentamento a tante famiglie. Non so quanti potranno riaprire quelle serrande, non so quando si tornerà a sorridere, sorseggiando un caffè al bar!
La morale – La morale della favola di Pinocchio è che il buon comportamento premia sempre! Invita allo studio, alla diligenza, al rispetto dei figli per i genitori e al lavoro onesto! Ma riavremo mai questa serenità perduta? Solo con coraggio e speranza, come un cespo di radiosa e “Lenta Ginestra”, che pur nella impietrata lava, vive e resiste contro “L’empia Natura”! Come Leopardi, che scrisse questo suo capolavoro mentre moriva, andiamo avanti… “Festina lente”.
Fulvia Foti
25 luglio 2021