L’area archeologica Helvia Ricina si rifà il look: si guarderà con un… “oculus” diverso

Nota del Direttore – Quando un’Amministrazione cittadina non litiga con l’Università ma instaura una fattiva collaborazione che si riversa favorevolmente sulla città i risultati si vedono. Oggi è la volta della zona archeologica di Helvia Ricina a essere rivalutata, vero patrimonio storico e turistico mai sfruttato a pieno, anzi da sempre poco considerato.

Il progetto – Con il Progetto “Ricina, una città romana nella valle del Potenza” il Comune di Macerata, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, si è posto l’obiettivo di riorganizzare l’allestimento del sito archeologico di Ricina ricucendone le relazioni funzionali e sociali in genere con l’area insediativa di Villa Potenza, così come proposto dal Piano di gestione predisposto per l’area – realizzato nell’ambito del Distretto Culturale Evoluto della Regione Marche – dai due enti in collaborazione con l’Università di Macerata.

La collaborazione con l’Università – Il progetto realizzato specificatamente da Unimc, che proprio per l’anno accademico 2021/2022 ha potenziato la sua offerta didattica nelle discipline archeologiche e della storia antica con l’avvio di una Laurea magistrale in “Storia ed archeologia per l’innovazione” ed un master in “Professioni per la comunicazione dell’antico – PAST” è stato realizzato in stretta collaborazione con il DISTORI dell’Università Politecnica delle Marche.

Un progetto tra tradizione e tecnologia – Il progetto, finanziato dalla Regione Marche con una compartecipazione del Comune di Macerata,  come ha illustrato Finocchi della Soprintendenza, ha previsto da un lato la riqualificazione ed il potenziamento dell’allestimento tradizionale dell’area ampliando e rinnovando – sia con contenuti più agili così come con l’aggiunta delle traduzioni in lingua inglese, della lettura e scioglimento dei frammenti epigrafici dal latino e di un adeguato apparato iconografico esito delle più recenti ricerche di urbanistica e topografia antica – i pannelli che accompagnano la visita, dall’altro un innovativo modello di visita al sito che prevede l’uso delle Digital humanities e in particolare delle realtà virtuale e immersiva rese possibili proprio grazie alla collaborazione tra gli archeologi maceratesi, forniti delle apposite competenze in tema di ICT, valorizzazione dei beni archeologici e gestione del patrimonio, e esperti nella documentazione architettonica e nella valorizzazione dei beni culturali, grazie allo sviluppo di nuove applicazioni di fruizione museale, di Ancona.

Oculus, QRCode, braille – In particolare il modello 3d scientificamente elaborato del teatro, esito dei rilievi e dello studio approfondito degli archeologi di Unimc, è alla base – grazie al confronto ed alle specifiche innovative ricerche della Politecnica – sia di una fruizione virtuale nel sito stesso sia di un’unica esperienza immersiva – il vitual tour –  realizzabile tramite l’uso di un apposito oculus nel centro di accoglienza. Allo stesso tempo i pannelli che illustrano i lacerti dei monumenti funerari sono integrati con riferimenti QRCode che rimandano a comprensibili ricostruzioni 3D che garantiscono al visitatore la possibilità di una lettura contestualizzata dei reperti che mira a superare la spesso frustrante lettura di ruderi archeologici, in alcuni casi leggibili solo da esperti. Attenzione particolare è posta inoltre all’accessibilità: stampe 3d in PVA del teatro e dei monumenti funerari così apposite schede di visita in braille sono messe a disposizione dei non ed ipo-vedenti che potranno dunque fruire del nuovo allestimento, anche grazie alla predisposizione di un apposito video

L’oculus

È intervenuto il vice sindaco Francesca D’Alessandro: “Porto i saluti del sindaco Sandro Parcaroli e di tutta l’Amministrazione comunale. È un bel momento, emozionante. Abbiamo questo sito bello e di valore e oggi lo stiamo restituendo alla città uscendo dalla logica della cultura che appartiene a una cerchia ristretta. Questo piccolo grande patrimonio lo rendiamo fruibile e soprattutto comprensibile e grazie a un vero lavoro di squadra e i cittadini e le scuole potranno goderne appieno”.

Ha affermato l’assessore Cassetta: “Il nuovo allestimento è frutto di una sinergia tra istituzioni e centri di ricerca per valorizzare un luogo che ha delle ricchezze storiche importanti. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di rendere questo meraviglioso spazio sempre più fruibile e utilizzato. Lavoreremo affinché in qualche modo possa essere trovata una soluzione al problema della strada che passa accanto alla rovine procurando rumore e studieremo anche una segnaletica migliore”.

Info – Tutte le informazioni sono inoltre visualizzabili al sito: https://www.archeologiamacerata.it/ nella pagina appositamente dedicata a Ricina. L’area archeologica Helvia Ricina è visitabile nei giorni pre festivi e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 mentre dal lunedì al venerdì su richiesta telefonando ai numeri 3664413979 o 0733.492937.

17 luglio 2021

Sii il primo a dire che ti piace

Commenti

commenti