Vecchie querce, / una luce furtiva / su profumi d’erbe lungo i fossi / e grappoli di acacie.
Giù per i pendii ( lenzuola di frumento, / i trilli delle allodole / su cardi spinosi.
Traballante rimane / la porta di legno / e una scritta sbiadita, / qui dove resistono muri / logorati dalla nostalgia / e finestre d’altri tempi.
Qui ritrovo il ronzio dei calabroni / su malve profumate, / le panche tarlate dell’aia, / la grigia grondaia attorno alla casa, / la fonte che gocciola lenta.
Non hanno più giorni / i volti amati, / persi in trame nebbiose / vanno nel vento a passi lievi… / mi scalderò al sole / d’una manciata di ricordi / a tessere ancora lucciole d’illusioni.
Angela Catolfi
12 luglio 2021